Cambia la mappa delle restrizioni: cosa si può fare e cosa no


L'Italia si tinge di arancione ad eccezione di quattro Regioni, ancora in zona rossa. Aumenta la didattica in presenza e riaprono attività come parrucchieri e centri estetici. Attenzione, però, alle ordinanze locali.

Quindi da oggi Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Calabria, Marche, Veneto, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata e Sicilia, province autonome di Trento e Bolzano tornano in zona arancione. 

In pratica, resta in zona rossa soltanto Valle d'Aosta, Sardegna (new entry), Puglia e Campania. La possibilità di un (gradito) ritorno, tra i colori delle regioni, della zona gialla è poi all'orzzonte: il Governo sta studiando un allentamento dei divieti forse già da metà mese.

In zona arancione è consentito muoversi liberamente nel proprio comune di residenza o domicilio, senza bisogno di autocertificazione (che serve invece per uscire dai confini comunali). Resta il divieto di uscire dalla provincia e dalla regione.

Seconde case

Come in zona rossa, si può accedervi, ma da soli oppure assieme alle persone che normalmente convivono con noi. La seconda casa deve essere vuota e non può, quindi, ospitare amici e parenti non conviventi. Inoltre, bisogna dimostrare di essere proprietari dell'immobile o di averlo affittato prima di metà gennaio 2021.

Coprifuoco

Confermato il divieto assoluto di uscire di casa dalle 22 alle 5 del mattino. Attenzione: si rischia una multa da 400 a 5mila euro.

Scuola

Questa è una delle novità più importanti introdotte dalla zona arancione: oltre a nidi, materne ed elementari, andranno a scuola in presenza anche tutti gli alunni fino alla terza media. Alle superiori, gli studenti saranno in classe in una percentuale tra il 50 e il 75% a seconda delle decisioni delle singole Regioni. In Emilia Romagna, per esempio, si è scelto il 50%.

Negozi aperti

In zona arancione riaprono tutti i negozi, anche quelli che in zona rossa avevano dovuto tenere le saracinesche abbassate (qui l'elenco completo). Resta però la regola del fine settimana: nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali restano aperti soltanto alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai.

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