NAPOLI. Per la Fase 2 la Penisola Sorrentina punterà la sua comunicazione sul turismo e la cultura. Di fondamentale importanza sarà il ruolo svolto dalle associazioni e dagli organismi di promozione e produzione, che costituiscono il cosiddetto privato sociale, in sinergia con gli enti pubblici del territorio.
Tra le iniziative di punta della costiera sorrentina spicca ormai, per storicità e prestigio consoildato, il Premio "Penisola Sorrentina Arturo Esposito".
L’edizione 2020 della kermesse, che celebra i 25 anni di attività , punterà su due concetti chiave: la cultura e l’ambiente, transitando ed oscillando tra il mondo dello spettacolo e quello della della società civile.
"In quest’anno difficilissimo, all’indomani del Covid-19, occorrerà una profonda riflessione di metodo e di sistema" afferma il patron del Premio Mario Esposito.
"La pandemia ha profondamente mutato il nostro essere e il nostro rapportarci con gli altri. Occorrerà recuperare una esperienza estetica fatta di sensi ma anche di responsabilità " conclude l’organizzatore.
L’iniziativa mostra quindi di essere in linea incessante con la cronaca, oltre che luogo culturale flessibile e dinamico nelle sue manifestazioni e nel suo concept.
Quest’anno al centro dell’attenzione ci sarà il tema del paesaggio, come segno di identità culturale e della storia del turismo (a partire dal Grand Tour), insieme a quello della bellezza e dell’ambiente, conformemente all’agenda del "Green deal" europeo.
La Costituzione, del resto, ha affidato alla Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale della Nazione.
Su questo principio riposeranno le iniziative del Premio, da sempre attento alla connessione tra cultura e istituzioni ancora più ancorato alla società e alle sue esigenze. Un vero e proprio servizio pubblico, che non smette di essere presidio di promozione del territorio e portatore di valori di civile convivenza e sviluppo sociale.
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