Stop ai marchi evocativi: il Consorzio Tutela Formaggio Asiago plaude alla decisione


Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago considera un passo importante l’approvazione della legge di modifica al Codice della proprietà industriale previsto dalle riforme del PNRR, in coerenza col "Piano di azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell’Unione Europea" col quale si esprime la volontà di perseguire le evocazioni che, indebitamente, sfruttano la notorietà delle denominazioni DOP e IGP e indeboliscono, con azioni di disturbo, la competitività dei territori.

L’impegno del Consorzio Tutela Formaggio Asiago nel contrastare ogni tentativo di utilizzo improprio di un patrimonio che rappresenta un vanto e dà un importante contributo all’economia nazionale è da sempre globale. In Italia, il precedente Codice della proprietà industriale (art. 14 CPI C bis) già indicava chiaramente che non è possibile registrare alcun marchio d’impresa relativo alla protezione delle denominazioni d'origine e delle indicazioni geografiche.
L’attuale modifica al Codice della proprietà industriale, ribadendo la legislazione dell’Unione Europea (Reg. UE 1151/2012), nel primo articolo riprova e chiarisce che la protezione è da intendersi in senso estensivo, vietando la registrazione di marchi e anche di servizi evocativi o usurpativi di indicazioni geografiche e denominazioni di origine protetta e rafforza il controllo preventivo rispetto al deposito relativo alle domande di brevetto potenzialmente utili per la difesa del Paese.
Questa decisione non solo conferma la strada fino ad oggi percorsa dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago nella salvaguardia di una ricchezza nazionale, ma ne rafforza l’azione futura.

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