ROMA - Giovedì 5 giugno 2025 alle ore 18.30 gli spazi di Curva Pura a Roma accoglieranno la presentazione ufficiale del libro d’artista di Zaelia Bishop, "Lunario per Sonnambuli" edito da Edizioni Esperidi.
Si tratta dell’undicesimo volume della collana "Traffici d’artista", inaugurata nel 2013, in cui gli artisti e la loro arte incontrano la carta stampata.
La collana è curata da Carmelo Cipriani che qui firma la postfazione, e che, di volume in volume individua un curatore e un artista per ogni singola esperienza editoriale, in questo caso il testo curatoriale che accompagna il volume è di Nicoletta Provenzano.
Dopo nove libri caratterizzati dalla copertina bianca con dettagli e testi in nero, questo numero rompe con la "tradizione" e si presenta rivestito di nero.
Il libro: Undicesimo volume della collana Traffici d’Artista in cui, in modo un po’ ibrido e sregolato, Edizioni Esperidi offre uno spazio agli artisti/scrittori che si avvicinano al multiforme mondo del libro d’artista. Caratteristica di questa collana è di essere a tiratura limitata, con copie firmate e numerate e soprattutto personalizzate dall’Autore che renderà ogni volume unico e diverso. Scrive Nicoletta Provenzano, curatrice del volume: (…) "Il Lunario per sonnambuli scivola come una corrente malinconica e crudele, un compimento segnico e simbolico, risonante e discordante, di una interiore ricerca immaginativa intorno ad una presenza differita e protetta nel passato inviolabile; predizione e diario fantastico, il Lunario tocca un’intimità serbata e racchiusa, componendo un arco congiuntivo che travalica la dualità dei versi, abbracciati in una rievocazione cesellata e deflagrata tra derive dall’ossatura segmentata e meteore aleggianti di un’atmosfera memoriale". Aggiunge il curatore della collana Carmelo Cipriani: (…) "Il percorso ideato dall’artista invita a smarrirsi nella trama mnesica, in quei dettagli apparentemente semplici – una capanna di felci, il letto di un fiume, i nidi dei colombi, un cofanetto di sandalo, la maschera di un mimo – che si caricano di risonanze arcane. Attraverso un linguaggio quasi rituale, l’autore trasforma lo spazio privato dell’immaginazione in una geografia interiore che esplora l’oscillazione continua tra il vissuto e il sognato, tra il posseduto e il desiderato". (Progetto grafico di Zaelia Bishop, Matilda Prisco; Testo critico di Nicoletta Provenzano, Postfazione di Carmelo Cipriani, Fotografia di Matilda Prisco)
Per quel che riguarda Zaelia Bishop (Roma, 1977), il suo lavoro multiforme - sculture, installazioni, film, collage e assemblaggio di diversi materiali – traccia percorsi oltre confini spaziali e temporali, conducendo all’interno di un mondo ancestrale, ripercorrendo memorie recondite, personali e collettive. Stratificazioni di materiali da cantiere, provenienti da abitazioni in rovina, sono materie centrali nell’ultima ricerca dell’artista che ne innalza la definizione di scarto, portando in luce la loro eco antichissima, in cui la frattura è un universo inquieto e struggente in cui la poesia prende dimora, evocando sfumature e prossimità ipnotiche, metamorfosi e trasfigurazioni simboliche, margini trasformi che connettono zone divergenti, disperse e distanti nella realtà fragile e complessa del mondo contemporaneo.
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