Ucraina-Russia, Mosca detta le condizioni per la tregua: “Crimea e Donbass devono essere riconosciute come russe”

ISTANBUL – Crimea, Lugansk, Donetsk, Zaporozhya e Kherson devono essere riconosciute ufficialmente come territori russi. È questa una delle condizioni chiave contenute nel memorandum presentato da Mosca in vista di una possibile tregua con l’Ucraina. Il documento, trapelato oggi durante i colloqui in corso a Istanbul, stabilisce anche che le forze ucraine dovranno ritirarsi completamente da tutte le cinque regioni attualmente contese, come pre-condizione per un cessate il fuoco della durata di 30 giorni.

Non solo: secondo Mosca, un accordo di pace definitivo potrà essere firmato soltanto dopo lo svolgimento di nuove elezioni a Kiev, facendo così intendere che il Cremlino non considera più legittimo l’attuale governo del presidente Volodymyr Zelensky.

Zelensky ha prontamente risposto alle richieste russe, lanciando un appello al suo omologo statunitense Donald Trump, invitandolo a rafforzare le sanzioni contro la Russia. L’obiettivo dichiarato: “Costringerla al cessate il fuoco”.

Nonostante le tensioni, l’incontro odierno a Istanbul ha prodotto un accordo umanitario rilevante. Secondo quanto riferito dal capo delegazione russa Vladimir Medinsky, è stato raggiunto l’accordo per il più grande scambio di prigionieri dall’inizio del conflitto. Saranno rilasciati tutti i militari gravemente feriti o malati, oltre ai prigionieri di guerra ucraini con meno di 25 anni.

Un passo avanti, dunque, sul piano umanitario, ma la distanza politica e militare tra Mosca e Kiev resta profonda. La questione del riconoscimento dei territori annessi rimane il nodo centrale e più difficile da sciogliere per qualsiasi trattativa di pace.

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