Politica: Alfano, Poletti e Martina firmano il protocollo contro il caporalato

Grandi novità per quel che riguarda il mondo dell'agricoltura: i ministri dell'Interno, del Lavoro e delle Politiche Agricole, Angelino Alfano, Giuliano Poletti e Maurizio Martina hanno firmato al Viminale il “Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”. L'intesa, che sarà valida fino al 31 dicembre 2017, ha tra i principali obiettivi quello di prevenire problemi di ordine pubblico e gravi rischi sanitari nei campi, alleviando le condizioni dei lavoratori agricoli; promuovere legalità e sicurezza nei rapporti di lavoro, con la presenza sul campo di ispettori e parti sociali; concludere accordi che promuovano azioni, nei rapporti di lavoro, a garanzia delle condizioni di legalità, salute e sicurezza, anche ricorrendo al sistema della bilateralità, specie per il trasporto della manodopera da e verso i luoghi di lavoro; prevedere incentivi per le aziende agricole che scelgano di combattere ogni forma di caporalato e sfruttamento criminale della manodopera. Tanti i soggetti coinvolti nel contrasto di questo fenomeno, il protocollo è stato infatti firmato anche dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro,dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, dalle associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura, Cna, Alleanza delle Cooperative) da Caritas, Libera e Croce Rossa Italiana. Alfano ha ricordato che “questo protocollo è un impegno concreto nella lotta al fenomeno del caporalato e lo sfruttamento, l'obiettivo comune è quello di stroncare il caporalato che toglie dignità al lavoro, da oggi parte una battaglia ancora più dura”, mentre per Martina “dopo questi interventi è urgente arrivare all'approvazione anche della legge contro il caporalato che è all'esame del Senato. In questa battaglia, è bene sottolinearlo, l'agricoltura sana non è sul banco degli imputati, ma in prima linea per la legalità". Soddisfatto Poletti: “Oggi è nata una bella alleanza contro il caporalato e per la legalità nel mondo dell'agricoltura, si tratta di misure specifiche e sempre più rigide a tutela della salute dei lavoratori”.

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