Debiti: Pubblica Amministrazione, comuni peggiori pagatori

Sebbene la legge imponga alla P.A. di pagare i propri fornitori con tempi compresi tra i 30 e i 60 giorni, una parte rilevante dei principali Comuni capoluogo di provincia, delle Regioni, dei ministeri, delle grandi Asl e di alcuni enti pubblici continua a non rispettare questa scadenza. Dalla fotografia scattata dall’Ufficio studi della CGIA, emerge infatti una situazione “a macchia di leopardo”.

Mentre i Comuni, le Asl e alcuni ministeri presentano dei ritardi inaccettabili, le Regioni e alcuni enti pubblici hanno “sforato” in misura abbastanza contenuta o hanno addirittura saldato i propri fornitori in anticipo rispetto ai termini contrattuali. In particolare, tra le 21 aziende sanitarie locali prese in esame (una per ogni regione), la peggiore pagatrice è quella del Molise, con oltre 126 giorni di ritardo rispetto ai termini contrattuali. Seguono l’Asl di Bari (66 giorni), quella di Palermo (quasi 43 giorni) e quella di Cagliari (31 giorni). La più virtuosa, invece, risulta essere l’Usl Umbria 1 di Perugia, che paga i propri fornitori quasi 23 giorni prima della scadenza. Con oltre 144 giorni di ritardo, Catanzaro è maglia nera in Italia tra i Comuni capoluogo di regione.

Seguono Perugia, con quasi 90 giorni di ritardo, Roma capitale, con quasi 83 giorni, e Venezia, con quasi 65 giorni. Trento, invece, salda i pagamenti ai propri fornitori con quasi 23 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. Nel comparto Enti pubblici e Autorità, il Cnr presenta un ritardo record di 33 giorni. Seguono l’Ice con 29,5 giorni, l’Inps, con 24,5 giorni e l’Autorità garante della Concorrenza, con quasi 24,5 giorni. Tra i ministeri, osserva la CGIA,  singolare che a far registrare il ritardo maggiore nei tempi di pagamento sia quello dell’Economia e delle Finanze: il dicastero guidato da Padoan salda i fornitori con ben 82 giorni di ritardo. Segue lo Sviluppo Economico, con uno “sforamento” di quasi 38 giorni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con quasi 29,5 giorni di ritardo. Di rilievo, invece, la performance delle Infrastrutture: rispetto alla scadenza contrattuale, i pagamenti vengono effettuati quasi 23,5 giorni prima della scadenza.

Il Piemonte è l’ente territoriale che presenta i ritardi di pagamento più rilevanti: rispetto ai termini contrattuali, salda le fatture ricevute dai fornitori dopo 38 giorni. La Regione Lazio, invece, ritarda di oltre 19 giorni, mentre il Veneto di quasi 18,5 giorni. Di rilievo lo “score” del Friuli Venezia Giulia: chi lavora per questa Regione è pagato in anticipo sulla scadenza di 11 giorni. Non male anche le performance di Emilia Romagna e Lombardia: in queste due realtà le fatture vengono saldate con 5 giorni di anticipo sulla scadenza.

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