Zone rosse, gialle e arancioni: cosa si può e non si può fare


ROMA - Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che introducono a partire da oggi nuove restrizioni. Nella maggior parte delle regioni non tutte però le hanno accettate. Ecco una guida per non sbagliare.

Le zone di rischio regione per regione

In base ai dati della Cabina di regia del Ministero della Salute, passano in area rossa la provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Lombardia e Sicilia. Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Restano quindi in area gialla Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, provincia autonoma di Trento e Molise.

Le limitazioni per la zona rossa

Divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio; chiusura di palestre e piscine; coprifuoco dalle 22:00 alle ore 5:00; consentite visite ad amici e parenti (per un massimo di due persone esclusi i minor under 14) all’interno del proprio comune; sarà possibile spostarsi, tuttavia, dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia; attività commerciali chiuse (eccetto per alcune categorie); bar aperti fino alle 18, con consegna a domicilio e divieto di asporto; ristoranti aperti solo per consegna a domicilio e asporto.

Il Dpcm, per le aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (cd. zone rosse), prevede che resta fermo lo svolgimento in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, dei servizi educativi per l’infanzia e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, per le classi seconda e terza delle scuole medie e per tutte le classi delle scuole superiori le attività scolastiche e didattiche le lezioni si svolgono esclusivamente con modalità a distanza.

Le limitazioni per la zona arancione

Divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio; chiusura di palestre e piscine; coprifuoco dalle 22:00 alle ore 5:00; consentite visite ad amici e parenti (per un massimo di due persone esclusi i minor under 14) all’interno del proprio comune; sarà possibile spostarsi, tuttavia, dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia; bar aperti fino alle 18, con consegna a domicilio e divieto di asporto; ristoranti aperti solo per consegna a domicilio e asporto. Le limitazioni per la zona gialla Divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio; apertura dei musei per i giorni feriali; chiusura di palestre e piscine; coprifuoco dalle 22:00 alle ore 5:00; consentite visite ad amici e parenti (per un massimo di due persone esclusi i minor under 14) all’interno della propria regione; bar aperti fino alle 18, con consegna a domicilio dopo tale orario e divieto di asporto; ristoranti aperti solo per consegna a domicilio e asporto. Scuole nelle zone gialle e arancioni

Le scuole secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.

Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

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