Coronavirus: vittime salgono a 304, oltre 14.300 i contagi totali in Cina

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PECHINO - Il numero di contagi da coronavirus in Cina supera quota 14.300 a livello nazionale con 2.590 nuovi casi confermati: a renderlo noto la Commissione nazionale per la salute. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione ha dichiarato che ci sono stati 45 nuovi decessi per il virus - tutti nella provincia di Hubei, la più colpita, portando il bilancio nazionale a 304.

Intanto un uomo di 44 anni è morto ieri nelle Filippine a causa del nuovo virus di Wuhan: a riferirlo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui si tratta del primo decesso fuori dalla Cina. L'uomo, un cittadino cinese residente a Wuhan, la città individuata come il focolaio dell' epidemia, aveva manifestato i sintomi del nuovo coronavirus durante un viaggio nelle Filippine.

"E' il primo decesso noto fuori dalla Cina", ha spiegato Rabindra Abeyasinghe, il rappresentante dell'Oms a Manila, ed è anche il primo da quando molti Paesi hanno deciso di chiudere le frontiere negli sforzi per limitare il contagio. Il numero di morti a causa dell'epidemia ha raggiunto, in base ai dati aggiornati a ieri, quota 304 in Cina, con contagi accertati saliti a 14.411.

Per il capitolo rimpatri si parte lunedì 3 febbraio, con 5 voli dell'Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti. Ma gli aerei, almeno questa è l'idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti: l'obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all'Enac, nominati soggetti attuatori.

Ma quanti sono i cinesi e gli italiani che devono rientrare nei rispettivi paesi? Dall'Italia, stando alle prime stime, dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. "Non abbiamo ancora un numero definitivo, è un'indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l'Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo". L'unica cosa certa, conferma Borrelli, è che "fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare".