Istat: crescita zero del pil nel secondo trimestre 2016

Nel secondo trimestre del 2016 - secondo i dati Istat - il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,8% nei confronti del secondo trimestre del 2015. La stima preliminare diffusa il 12 agosto scorso, aveva misurato la stessa variazione congiunturale e una variazione tendenziale dello 0,7%. La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,7%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione congiunturale del PIL per 0,1 punti percentuali, per effetto di un analogo apporto della spesa della PA; le altre componenti (spesa delle famiglie residenti e delle ISP e investimenti fissi lordi), hanno fornito contributi nulli. L'apporto della variazione delle scorte è stato negativo (-0,1 punti percentuali), mentre un contributivo positivo (+0,2 punti percentuali) è giunto dalla domanda estera netta. Rispetto al trimestre precedente, il PIL ai prezzi correnti è aumentato dello 0,1% e il deflatore del PIL ha registrato una variazione analoga. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti e delle ISP è cresciuto dello 0,1%, mentre quello degli investimenti è diminuito dello 0,1%. Il deflatore delle importazioni è aumentato dello 0,4% e quello delle esportazioni dello 0,1%.

In termini tendenziali, il PIL ai prezzi correnti è aumentato del 2,1% e il deflatore del PIL è salito dell'1,3%. Il deflatore degli investimenti fissi lordi ha segnato un incremento dello 0,7%, mentre quello della spesa delle famiglie residenti e delle ISP è diminuito dello 0,2%.

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