Marò: stampa, Nia chiede pena morte. Bonino, già esclusa

INDIA. Il rischio di una condanna alla pena di morte per i due marò "è già stato smentito ed escluso". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Emma Bonino a margine di un convegno alla Camera.
La polizia indiana Nia aveva presentato un rapporto in cui accusa i maro' in base a una legge che prevede la pena di morte.
Lo scrive The Hindustan Times per cui gli investigatori avrebbero presentato lunedi' al ministero degli Interni un rapporto in cui si chiede di perseguire i due militari in base al 'Sua Act' che reprime la pirateria marittima con la pena di morte.
La polizia ha però risposto con un 'no comment' ad una richiesta dell'ANSA di conferma.
Nei mesi passati, il capo della diplomazia indiana, Salman Khurshid, ha piu' volte rassicurato il governo italiano che la pena capitale e' esclusa, un impegno ribadito a marzo quando l'Italia minaccio' di non rimandare indietro i due fucilieri del Battaglione San Marco rientrati in patria per votare alle elezioni politiche. Il governo italiano attende di vedere il capo di imputazione che scegliera' il giudice indiano.
L'inviato del governo, Staffan de Mistura, afferma: "Abbiamo scelto di non commentare" le indiscrezioni di stampa "perche' nel passato sui giornali indiani ci sono state illazioni senza conferme.
Vogliamo invece vedere le conclusioni della polizia indiana, il capo d'accusa che scegliera' il giudice e solo a questo punto faremo i nostri commenti, decideremo le nostre mosse e contromosse".
De Mistura, che negli scorsi mesi ha incontrato piu' volte il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, non manca pero' di rilevare come l'unica posizione ufficiale al momento sia quella del governo indiano che, attraverso il portavoce del ministro degli Esteri, ha confermato che "questo caso non rientra in nessuno modo in una fattispecie che contempla la pena di morte". Impossibile invece prevedere i tempi: "Ci avevano detto che tutto sarebbe stato risolto prima di Natale, abbiamo impiegato tre mesi per ottenere l'escussione in Italia (dei 4 fucilieri-testimoni ndr): i tempi della giustizia indiana sono difficili da definire. E' imminente l'uscita del rapporto della Nia che potra' essere non piacevole, ma quello che conta per noi e' il capo d'accusa che scegliera' il giudice: su quello ci muoveremo".

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