Confronto Berlusconi-Alfano: ore di tensione nel Pdl

ROMA. Dopo una nuova giornata al cardiopalmo, il segretario Angelino Alfano ha varcato il portone di Palazzo Grazioli alle 21:05 di ieri sera, non prima però di aver incontrato i suoi fedelissimi per studiare una strategia.
Strategia che lo avrebbe portato dal Cav con alcune proposte 'distensive', ma che - viene fatto sapere - non avrebbero avuto asilo facile dalle parti del Cavaliere. Fedeltà al leader, ma slegata a quella per il governo; battaglia sulla decadenza, ma senza strappi sul "progetto Italia" e Consiglio Nazionale da vivere senza scissioni. Tre condizioni difficilmente accettabili da Berlusconi che vorrebbe intorno a sè una "testuggine" pronta ad avanzare anche verso i nuovi "attacchi della magistratura, che non mancheranno ad arrivare".
Se è vero che le oltre 3 ore di riunione, dove Berlusconi e Alfano si sono confrontati senza 'filtri', hanno cercato una ricucitura, i dettagli (come il dibattito negato al Consiglio Nazionale) parlano di un impasse che resta ad alta tensione ma che 'chiamano' altre 48 ore prima di tirare le somme. Del resto Fitto non recede e non ha nessuna intenzione di concedere spazi all'avversario: "io lealista della prima ora", sarebbe stato il dossier sul tavolo del Cavaliere, "e ora non mi metto da parte".
E così resta sullo sfondo la possibile assenza dei governativi al Consiglio Nazionale. Anche se i due - Berlusconi e Alfano - da quello che viene riferito, non vogliono rompere ma comunque capiscono che la rottura resta sempre ad un passo.

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