Variante Omicron: il punto sui sintomi

ROMA - In attesa della cabina di regia del governo il 23 dicembre, arrivano alcuni dati scientifici sulla variante. Sintomi e periodo di incubazione sono tra gli interrogativi da sciogliere.

Da un’analisi, coordinata da Tim Spector, docente di Epidemiologia Genetica al King's College di Londra, emerge che i sintomi della Delta e della Omicron potrebbero essere molto simili. Sia in questo periodo che ad ottobre, quando la prima era prevalente, le persone che si sono infettate hanno avuto a che fare con naso che cola, mal di testa, senso di affaticamento, raffreddore e mal di gola.

Solo il 50% delle persone ha avuto febbre, tosse, perdita dell’olfatto o del gusto. Qualcuno ha anche riferito una perdita di appetito e la cosiddetta “nebbia mentale” o "nebbia cognitiva".

Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association e fra i primi esperti a dare l’allarme, in un’intervista a Republic Media Network ha dichiarato: “Nei casi Omicron i livelli di ossigeno restano normali, ci potrebbe essere un leggero aumento della frequenza cardiaca, non si perde l’olfatto e la gola è secca”.

Altre informazioni sui sintomi della variante Omicron arrivano da uno studio su 211.000 tamponi in Sudafrica. Secondo Ryan Noach, CEO della compagnia che ha condotto la ricerca in collaborazione col South African Medical Research Council, ha detto che le persone infettate più di recente avevano congestione nasale e mal di schiena.

In linea di massima, sembra che la variante dia sintomi lievi e che somigli più a un raffreddore che a un'influenza. Tuttavia, sottolinea il New York Times, gli scienziati non hanno ancora capito se questo è dovuto alle mutazioni o al fatto che alcune delle persone che si sono infettate erano vaccinate.

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