Scuola, 1 studente su 3 senza Dad nelle campagne


(Pixabay)

ROMA - Quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga con difficoltà quindi di accesso alle lezioni on line con i propri insegnanti. E’ quanto emerge da una elaborazione di Coldiretti su dati Istat in riferimento ai 3 milioni e 700 mila studenti che secondo Tuttoscuola saranno in didattica a distanza integrata per effetto dell’ultimo DPCM entrato in vigore con l’estendersi dell’emergenza Covid.

Solo il 76% delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 75 % ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019.

“Facciamo i conti ogni giorno con insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche ed è quindi strategico superare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre invece no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire” - afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità per consentire la didattica on line è importante per ridurre l’isolamento delle aree rurali e al tempo stesso rendere più efficaci le misure anti contagio considerato che – evidenzia la Coldiretti – proprio dalle zone di campagna ogni giorno i ragazzi si spostano su autobus e treni locali per raggiungere i centri più grandi dove trovano scuole e servizi spesso assenti nei piccoli comuni.

Il pesante digital divide italiano va quindi colmato – sottolinea la Coldiretti – per poter utilizzare al meglio anche nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie: dalla scuola on line ai corsi di aggiornamento a distanza fino all’agricoltura 4.0 per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale ma anche cogliere le opportunità del turismo nelle aree interne e del commercio on line in questo momento di difficoltà.  Dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti sono solo alcune delle innovazioni possibile con la digitalizzazione dei borghi italiani. Per questo Coldiretti ha siglato con Tim e Bonifiche Ferraresi un accordo per portare la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy.

“Le nuove tecnologie digitali – conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con l’emergenza coronavirus che ci sta mettendo a dura prova ma che ha fatto anche scoprire l’importanza dell’innovazione per un Paese come l’Italia che sconta pesanti ritardi rispetto agli altri partner europei”.


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