Paolo Grugni nelle librerie con il nuvoo romanzo 'Il palazzo delle lacrime'

MILANO - Paolo Grugni presenta “Il Palazzo delle lacrime”, un’adrenalinica storia di spionaggio ma anche un noir angosciante ambientato in una Berlino spaccata in due. Il protagonista Martin Krause, un agente dei servizi segreti della Stasi, è incaricato di indagare sul misterioso omicidio di una ragazza, che aprirà un pericoloso vaso di Pandora da cui usciranno menzogne e violenze. Una storia di intrighi politici, di azioni disumane e di verità svelate a un prezzo altissimo, immersa in una cupa atmosfera di malinconia e disincanto e raccontata da un autore di razza che ha esordito nella narrativa nel 2004 con il romanzo “Let it be” per la casa editrice Mondadori.

Nel nuovo romanzo di Paolo Grugni Il Palazzo delle lacrime, ambientato a Berlino a cavallo tra il 1976 e il 1977, si racconta della lotta alla sopravvivenza e della ricerca disperata della verità di un uomo tormentato, la cui mente è stata per anni manipolata dalle meschine e sporche mani del potere. Martin Krause è un agente del controspionaggio che lavora per la Stasi. Vive nella parte Est di Berlino, una città sfregiata da un muro descritto dal protagonista come “la spira che abbraccia e soffoca diciassette milioni di persone. La crepa che ha spaccato in due pensieri e azioni di un popolo. Un antistorico tentativo di fermare il tempo”. In una città già martoriata dalla guerra, e diventata in seguito una prigione a cielo aperto, Martin svolge il suo lavoro con profondo senso del dovere, pur sentendosi condannato a una situazione opprimente, che sembra non offrire alcuna via d’uscita. Ma la sua coscienza si sta lentamente risvegliando, perché sono troppi i dubbi su un’ideologia che predica di voler rendere tutti uguali, e invece tiene sotto scacco la popolazione. L’indecifrabile omicidio a sfondo politico di una giovane e apparentemente indifesa ragazza è la goccia che fa traboccare il vaso del suo scetticismo. Il Palazzo delle lacrime è tratto da una storia vera, raccontata all’autore dalla figlia di un uomo coraggioso, e letta anche nel prezioso diario che egli ha tenuto durante il suo tentativo di combattere e sfuggire a un regime dittatoriale che ha cancellato tante vite e tante speranze.

Paolo Grugni restituisce dignità a questa figura e alla storia stessa della Germania divisa dal Muro. Martin Krause diventa il simbolo di tutti quegli uomini e donne che hanno combattuto per la libertà, anche a costo della vita, che hanno avuto il coraggio di andare contro un ordine sociale e politico costruito sulle menzogne e sulla violenza. Il personaggio di Martin vuole fare pace con sé stesso e con il mondo, e sa che per farlo dovrà accettare di essere una pedina sacrificabile in un gioco molto più grande di lui. Il romanzo ha un ritmo mozzafiato che tiene incollati alle pagine: la storia di Martin Krause è un susseguirsi di momenti di tensione, di disvelamento di verità agghiaccianti, di rocambolesche fughe tra Berlino Est e Berlino Ovest. Ma l’opera è anche attraversata da una vena malinconica che riesce a colpire nel profondo: la ricostruzione accurata del periodo più nero della città di Berlino è tanto realistica da far sentire il pianto di chi deve lasciare i propri cari dall’altra parte del Muro, da far vedere il degrado e l’anacronismo della Berlino Est, e l’ingannevole follia consumistica della Berlino Ovest. Paolo Grugni racconta una storia intensa e avvincente, in cui spie senza scrupoli, complotti e meschinità sono presenti sullo sfondo di una città divisa, il cui popolo è condannato a vivere in una perenne tristezza, che impregna ogni cosa.


TRAMA. Una ragazza viene ritrovata uccisa a Treptower Park, nella Berlino Est. A essere incaricato del caso è il maggiore Martin Krause del controspionaggio. Figlio di italiani fuggiti in Germania nella zona di competenza sovietica dopo la fine della guerra, è en­trato a far parte dei servizi segreti della Stasi. Le indagini prendono subito una piega imprevista legata alla simbologia politica dell’omicidio, e si complicano ul­teriormente quando la pista seguita conduce a Berlino Ovest. Ne nasce un intreccio tra servizi segreti, insospettabili agenti, trafficanti di droga e di ragaz­ze avviate alla prostituzione. Intanto la scia di sangue prosegue sia all’Est che all’Ovest, fino a quando Krause capisce che gli omicidi hanno un forte legame con le alte sfere della Germania comunista. È questo il momento in cui viene fermato e deposto dall’incarico. Ma Krause non molla e decide di fuggire all’Ovest per fermare l’assassino. Riuscirà a oltrepassare la cortina di ferro?

Paolo Grugni (Milano, 1962) ha esordito con il romanzo Let it be (Mondadori, 2004; Alacràn, 2007, Laurana Editore, 2017). Ha poi pubblicato Mondoserpente (Alacràn, 2006), Aiutami (Barbera, 2008 e nel 2014 in ebook per Laurana Editore), Italian Sharia (Perdisa, 2010), L’odore acido di quei giorni (Laurana Editore, 2011), La geografia delle piogge (Laurana Editore, 2012), L’Antie­sorcista (Novecento Editore, 2015), Darkland (Melville, 2015), Pura razza bastarda (Laurana Editore, 2018). È inoltre autore della silloge Frammenti di un odioso discorso (in ebook per Laurana Editore, 2017). Il Palazzo delle lacrime (Laurana Editore, 2019) è il suo ultimo romanzo. Paolo Grugni vive e lavora a Berlino.