Berlusconi: "Chi non è in regola non può restare in Italia"

ROMA - "Chi non è in regola, chi non ha diritto allo status di rifugiato non può restare in Italia, uno stato degno di questo nome dovrebbe far rispettare la legge. Mi stupisco del solo fatto che si discuta su un principio che dovrebbe essere assolutamente scontato. Se noi rinunciamo a questo a cosa servono le leggi?" ha dichiarato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante la trasmissione '24Mattino' su Radio 24.

"Seicentomila persone che vivono di espedienti e piccoli reati credo sia davvero una bomba sociale pericolosa che va disinnescata prima che sia troppo tardi. So benissimo che non si possono rimpatriare 600.000 persone tutte insieme occorrerà procedere in modo graduale e in accordo con  i paesi di provenienze. In Italia se non si ha il diritto non ci si rimane, questo è un segno di rispetto per i milioni di migranti che vivono nella legalità, sono integrati e pagano le tasse. Con la Lega siamo sulla stessa linea, loro ne parlano con toni più duri, ma siamo sulla stessa linea. Il buonismo e la retorica dell’accoglienza non sono una soluzione, fanno male agli italiani e agli stessi migranti. I migranti sono persone che cercano un futuro migliore e non criminale, ma sono degli illusi che si trovano in una situazione in cui l’illegalità non è una scelta ma un modo per sopravvivere. In Italia non può esserci posto per il razzismo, ma se gli italiani si sentono in pericolo la propaganda razzista finisce per attecchire e ci andranno di mezzo gli innocenti. Il razzismo non si combatte con le belle parole e la retorica del buonismo di chi non fa nulla per affrontare il problema dei clandestini fa il gioco dei razzisti. Il razzismo può avere delle buone scuse per rinforzarsi. Quindi, serve una linea diversa chiara e coerente, i governi di sinistra hanno lasciato incancrenire i problemi che oggi esplodono. Noi abbiamo davanti due strade: o continuiamo con la retorica del buonismo e dell’accoglienza e poi dobbiamo trovarci a fare i conti con tensioni e pericoli per la sicurezza oppure dobbiamo cominciare ad affrontare davvero il fenomeno".

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