G20, Draghi: "Debito ancora alto in molti Paesi eurozona"

ROMA. Il G20 raggiunge un accordo per attuare politiche e riforme che puntino ad accelerare la crescita economica globale di un ulteriore 2%, rispetto all'attuale traiettoria di crescita, nei prossimi cinque anni. l piano per politiche e riforme che accelerino la crescita prende le mosse da un documento presentato dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) al G20, nel quale si stima che le riforme strutturali potrebbero aumentare la crescita di 0,5 punti percentuali l'anno nei prossimi cinque anni, aumentando il pil mondiale di 2.250 miliardi di dollari. Il Fmi prevede una crescita globale nel 2013 del 3,75% e del 4% nel 2015.
Il presidente della Bce Mario Draghi al G20 di Sydney giudica "ancora alto in molti Paesi dell'Eurozona il debito pubblico. La ripresa economica nell'area euro - dice - resta resta modesta, ma è in recupero ed è meno fragile. La Bce è pronta ad agire se sarà necessario sulla base delle prospettive dell'inflazione". Quanto alla crisi in Ucraina, per Draghi "non c'è un rischio di contagio dalla crisi, aggiungendo che si tratta di una tragedia "più umano che economico. L'impegno sulla crescita preso dal G20, attraverso un'intesa che mira ad un'accelerazione del 2% in più del pil mondiale, è molto importante.

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