Regeni, Alfano alla Commissione Esteri della Camera: "Egitto partner ineludibile dell’Italia"

di BEATRICE GALLUZZO - I nuovi sviluppi sul caso Regeni sono approdati ieri alla Commissione Esteri della Camera, attraverso la persona del ministro degli Esteri Angelino Alfano, il quale ha dovuto spiegare all’assemblea le ultime, controverse decisioni del Governo sulla questione del ricercatore italiano ucciso al Cairo nel febbraio 2016. Soprattutto, Alfano ha dovuto spiegare i dettagli della decisione, annunciata il 14 agosto, di riaprire i canali diplomatici con l’Egitto, attraverso l’invio nella capitale egiziana dell’ambasciatore Gianpaolo Cantini.

La decisione, infatti, aveva creato un discreto sdegno, ed era stata in un primo momento giustificata in virtù dei “passi avanti” compiuti nella presunta collaborazione del Governo egiziano, che proprio il 14 agosto aveva inviato alla procura di Roma un fascicolo giudicato promettente. In queste ore, però, esaminato dai carabinieri del Ros e dai poliziotti della Sco, è emerso con amara chiarezza che in quei documenti delle verità paventate in un primo momento non cen’è neanche una, e ovviamente nessuna ammissione. Uno degli investigatori ha dichiarato che, al massimo “Qualche elemento dal quale potrà venire fuori qualcosa di utile, forse, c’è”- ma nulla più di questo. Forse, un numero di telefono utile per ricostruire gli spostamenti avvenuti nelle ore del sequestro di Giulio.

Davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato, Alfano ha dichiarato "L'Egitto è un partner ineludibile dell'Italia, così come l'Italia è imprescindibile per l'Egitto”. Certo, ha aggiunto “l'omicidio Regeni è una grave ferita per le nostre coscienze, per tutti noi e per un intero paese", e ha promesso di continuare l’incessante ricerca della verità, anche attraverso "l'istituzione britannica per la quale Giulio stava compiendo la sua ricerca". L’ambasciatore Cantini, in tutto questo, “curerà l'intero spettro dei rapporti con l'Egitto”. Per quanto riguarda i magistrati egiziani, ha poi affermato che “hanno soddisfatto in modo ancora parziale ma crescente le richieste contenute nelle rogatorie. Un nuovo incontro tra le due procure dovrebbe svolgersi a settembre”.

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