Mar-a-Lago - Il presidente Usa Donald Trump prova a imprimere una spinta decisiva ai negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Il presidente statunitense ha parlato per oltre un’ora con Vladimir Putin e ha poi ricevuto a Mar-a-Lago il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, manifestando un cauto ottimismo sull’esito delle trattative.
«Telefonata costruttiva. Incontro fantastico. Entrambi vogliono un accordo. Siamo molto vicini», ha dichiarato Trump al termine dei colloqui. Il presidente ha aggiunto che, se le condizioni fossero favorevoli, «potrebbero volerci un paio di settimane» per arrivare a una soluzione.
Tuttavia, la trattativa si complica sul fronte russo. Dopo il colloquio tra Trump e Putin, l’inviato del Cremlino, Yuri Ushakov, ha sottolineato che «per porre fine definitivamente al conflitto, Kiev deve prendere una decisione coraggiosa e responsabile sul Donbass», segnalando che Mosca rimane ferma su alcune condizioni.
Oltre agli incontri bilaterali, Trump ha anche partecipato a una videochiamata con i leader europei per discutere i passi successivi. Zelensky ha espresso l’intenzione di tenere un incontro in Ucraina «nei prossimi giorni» con funzionari americani ed europei, a conferma della centralità della diplomazia multilaterale.
Trump ha assicurato a Kiev che riceverà «forti garanzie di sicurezza», con il coinvolgimento diretto dell’Europa. La premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di «massima convergenza sugli interessi vitali dell’Ucraina e dei suoi partner europei», sottolineando che «spetta alla Russia dare prova di senso di responsabilità e apertura al negoziato, mostrando una reale volontà di giungere alla cessazione delle ostilità».
La situazione resta fluida, con una combinazione di ottimismo cautelativo da parte di Trump e segnali di rigidità da Mosca, mentre i leader occidentali cercano di consolidare un fronte comune per sostenere la sicurezza e la sovranità ucraina.
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