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| Brian Jason /Shutterstock |
Washington – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato ulteriori dazi del 100% sui prodotti cinesi a partire dal primo novembre 2025, insieme a controlli sulle esportazioni di software essenziale. La decisione, comunicata tramite il social Truth, segna un inasprimento della guerra commerciale tra le due superpotenze e ha immediatamente avuto ripercussioni sui mercati mondiali, con le Borse europee in calo e Wall Street in rosso.
L’escalation segue le recenti restrizioni introdotte dalla Cina sulle esportazioni di minerali rari e altri prodotti strategici, considerate da Trump atti “molto ostili”. Il presidente americano ha definito le lettere inviate da Pechino ai Paesi di tutto il mondo “inaccettabili”, sottolineando che potrebbero destabilizzare i mercati globali e complicare la vita economica di molte nazioni, compresa la Cina stessa.
Trump ha inoltre messo in dubbio il previsto incontro con il presidente Xi Jinping all’Apec di Corea del Sud, affermando che i rapporti tra le due potenze, buoni negli ultimi sei mesi, potrebbero ora richiedere una rivalutazione della diplomazia bilaterale.
La Cina, che detiene il controllo di gran parte della catena globale dei minerali rari e dei componenti essenziali per l’industria high-tech, ha intensificato le misure di controllo, richiedendo licenze per l’uso dei minerali anche ai produttori stranieri. Bruxelles ha espresso preoccupazione per l’impatto sulle imprese europee e ha ricordato gli impegni presi durante il summit Ue-Cina di luglio, volti a garantire accesso stabile e trasparente alle materie prime critiche.
L’annuncio dei dazi del 100% e dei controlli sulle esportazioni rappresenta un ulteriore passo nella crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina, con possibili effetti negativi su scala globale, sia dal punto di vista commerciale sia finanziario.

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