Milano, giovani arrestati per rapina e tentato omicidio in Corso Como: difesa chiede scarcerazione per il 18enne “palo”


Milano - La difesa di uno dei due 18enni arrestati il 18 novembre, insieme a tre minorenni, per rapina e tentato omicidio in relazione al brutale pestaggio e accoltellamento del 12 ottobre nella zona di corso Como a Milano, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame chiedendo la scarcerazione del giovane. La vittima, uno studente di 22 anni, rischia di rimanere paraplegica.

A richiedere la revoca della misura cautelare è stato il 18enne accusato di aver fatto “il palo” durante l’aggressione. Difeso dall’avvocata Elena Patrucchi, il giovane ha dichiarato nei verbali di essersi trovato lontano da quella che credeva fosse “solo una zuffa” e di non sapere che il complice fosse uscito con un coltello e lo avesse utilizzato.

Per l’altro maggiorenne, l’accoltellatore, la responsabilità del pestaggio sarebbe stata dei tre minorenni – finiti nel carcere minorile Beccaria – che avevano dato il via all’aggressione. Secondo la sua versione, egli avrebbe inferto i due fendenti solo per liberare uno dei minori dalla presa dello studente, pensando di colpire “solo la giacca” e non il corpo.

Tutte le versioni sono state ritenute “inverosimili” dalla gip Chiara Valori, che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare e respinto due richieste di domiciliari presentate dalle difese, su parere contrario del pm Andrea Zanoncelli. Secondo la giudice, permangono le esigenze cautelari, anche in considerazione dell’atteggiamento dei due durante gli interrogatori di garanzia, nei quali hanno minimizzato le proprie responsabilità, rimpallandosele a vicenda.

L’udienza del Riesame per il 18enne deve ancora essere fissata.

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