Roma: tornano "Le donne di Mozart", a ottobre al Teatro "Le Sedie"


FRANCESCO GRECO –
Dalle lettere di Mozart ai posteri... Non sembri blasfemo associare le lettere dei profeti (Isaia, Ezechiele, Giosuè, San Paolo, ecc.) agli albori del Cristianesimo con l'intento di fare proselitismo.

Anche le missive del grande compositore austriaco avevano uno scopo nobile: "sedurre" i contemporanei sulla via della musica, della bellezza, della poesia. E, lette in controluce, diventano anche documento storico, spirituale, artistico di un'epoca.

A grande richiesta, "Le donne di Mozart" in autunno (17 e 18 ottobre) saranno idealmente spedite da Francesca Stajano Briganti (ideazione e regia) dal Teatro "Le Sedie" di Roma.

"Sono ormai diversi anni che porto in scena spettacoli sul grande Mozart – premette Francesca, origini salentine, romana d'adozione – attraversando e vivendo la sua esistenza, ispirandomi alle sue lettere, seguendo un'idea condivisa con il pianista Maurizio Angelozzi, che suonerà e mi accompagnerà anche in questo nuovo spettacolo...".

Mozart scriveva molto?
Un vero grafomane: spediva tantissime lettere a tutti coloro che ebbero la fortuna, o sfortuna, nel caso di creditori e del musicista e maestro di Cappella Antonio Salieri, di conoscerlo.

Quindi lo spettacolo usa quelle lettere come password per restituirci il suo mondo, la sua epoca nella maniera più realistica possibile?
Tutti questi viaggi nel mondo di Wolfgang Amadeus Mozart, per gli amici Wolfi, sono stati vissuti da me, e da tutti gli attori da me diretti negli anni, in modo profondo, sperimentale e viscerale, quasi un’immersione accompagnata dalle sue note.
Tuttavia, nell'immersione teatrale si parlava di lui, si ascoltavano le sue parole, la sua ineguagliabile musica, ma mai avevo pensato a uno spettacolo con lui in carne e ossa, forse non mi sentivo in grado di riportarlo in vita sulle tavole del palcoscenico, non era ancora arrivato il momento.
Avevo fatto un timido tentativo in una versione precedente dello spettacolo, ma si rivelò solo un piccolo richiamo alla grande personalità di Mozart.

Quindi una nuova filologia dal punto di vista scenico nel riproporre un personaggio complesso, si direbbe barocco?
In questo nuovo riallestimento, in cui molti interpreti sono cambiati, ho sentito l'esigenza di far conoscere al mio pubblico Wolfi e tutto quello che in circa sei anni di studio e spettacoli ho capito di lui.

E cioè?
Identificare l'attore che sarà Mozart è stata un'illuminazione improvvisa: ho pensato che fosse perfetto Josko Conte per interpretare il grande e folle genio, e sono molto convinta della mia scelta.

Qualche anticipazione sulla regia?
Come tutte le mie regie, ci saranno sbalzi temporali, musica e atmosfere a creare lo spettacolo, oltre a costumi originali e senza tempo. Dunque avevo bisogno di un artista estroso, creativo e di grande personalità e presenza scenica, in grado di risaltare su tutto il contorno scenografico.

Scendiamo nei chiaroscuri?
Gli attori da me diretti in prova lavoreranno soprattutto sui loro personaggi fino a combaciare il più possibile, e non avranno un copione: costruirò per loro e insieme a loro dei momenti teatrali ispirati alle lettere di Mozart.
Partirò dunque dalla realtà epistolare per creare una realtà teatrale, realtà in cui la parte femminile sarà predominante e avvolgerà gli spettatori in un turbine di malizia e sensualità, perché voglio che il pubblico veda e percepisca l'universo femminile esattamente come lo percepiva il nostro Amadeus.

Come dire che si avventurerà nella profondità della sua anima?
"Le donne di Mozart" è costruito da me come un vero e proprio viaggio nell'anima del grande Mozart, un'anima che più che essere spiegata può essere solo percepita.
La profondità dei suoi sentimenti, la sua superficialità apparente, il suo essere un puer aeternus, i suoi scherzi, eccessi, capricci e le sue perversioni, la sua morte in giovane età: tutto questo non poteva che essere racchiuso nelle sue composizioni musicali, attraverso i suoi brani, cantati e suonati dal vivo, che saranno parte fondante del mio spettacolo. Unirò le due parti della sua personalità creativa e geniale, perché Mozart non può esistere senza musica e la musica senza Mozart.

Possiamo dire, infine, che Mozart resiste all'usura del tempo e quindi parla anche ai contemporanei?
Tutta la musica, anche quella pop o rock di cui ci nutriamo, nasce da lui.
La genialità di Mozart sta proprio nell'aver anticipato i tempi, trovando delle chiavi universali che apriranno sempre porte nuove a chi vorrà conoscerlo veramente...
E il viaggio continua all'infinito.

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