Ricerca di lavoro: la parola chiave è aggiornarsi, soprattutto durante la crisi


MILANO
– Gli ultimi dati Istat, relativi a marzo 2021, mostrano una flebile crescita dell’occupazione, pari allo 0,2%, con un tasso di occupazione che arriva così al 56,6%. Lo scenario è pero ancora allarmante: dall’inizio della crisi sanitaria il Paese ha vissuto ripetute flessioni congiunturali nell’occupazione, rendendo ancora più difficile la situazione di chi è alla ricerca di un nuovo lavoro. Tanto più pensando al fatto che le persone in cerca di occupazione sono tantissime, con un +35,4% rispetto allo scorso marzo.

"Il consiglio che vogliamo dare a tutte le persone attualmente alla ricerca di lavoro è di non essere attendiste, e di utilizzare l’ampia gamma di strumenti a disposizione per aumentare la possibilità di trovare un’occupazione in tempi brevi. Le imprese pronte ad assumere nuovi dipendenti non mancano, e sono anzi tante le ricerche di personale che ancora oggi faticano a individuare il profilo giusto" spiega Carola Adami, co-fondatrice di Adami & Associati.

"Molte persone" spiega l’head hunter "affrontano la ricerca di un nuovo lavoro nel modo sbagliato, inviando anche decine e decine di candidature al giorno in risposta agli annunci online. Risulta invece molto più efficace un approccio differente, che punta alla qualità, e non alla quantità: molto meglio quindi concentrarsi su pochi annunci di lavoro, effettivamente coerenti con le proprie skills, e in base a questi personalizzare e migliorare il proprio curriculum vitae e la propria lettera di presentazione, partendo dall’analisi dell’annuncio stesso".

E cosa fare nell’attesa di essere contattati per un colloquio?

"Il candidato alla ricerca di un nuovo lavoro deve migliorare la propria presentazione nonché la propria immagine online, impegnandosi su curriculum vitae, su profilo LinkedIn e via dicendo" spiega Adami "lavorando inoltre per migliorare e aumentare le proprie skills: al momento della ripartenza, infatti, saranno favoriti i professionisti più aggiornati e più competenti. Laddove possibile vale quindi sicuramente la pena effettuare un investimento, in termini economici, ma anche di tempo e di energie, in corsi di formazione e di aggiornamento".

Da un lato, quindi, il consiglio di chi si occupa quotidianamente di ricerca e di selezione del personale è quello di lavorare sulla propria immagine, per rendersi maggiormente interessanti agli occhi dei selezionatori; dall’altro, è bene investire sulla formazione, nella consapevolezza che i lunghi mesi di pandemia hanno rallentato e spesso bloccato anche i processi di aggiornamento: un sondaggio della Federazione svizzera per la formazione continua FSEA racconta per esempio che tra metà marzo a inizio giugno 2020 il 56% dei corsi di formazione ha dovuto essere cancellato.

Chi sceglie di investire nella propria formazione anche in tempo di crisi, dunque, potrà vantare un vantaggio sugli altri candidati.

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