La solitudine dopo il lockdown: i rischi a cui si va incontro, e come affrontarla


ROMA. La solitudine è uno stato d’animo, a volte desiderato, a volte subìto. In qualsiasi caso, secondo l’Istat, circa 3 milioni di persone in Italia dichiarano di non avere una rete di amici, né una rete di sostegno, né partecipano a una rete di volontari organizzati.

Gianni Lanari, Psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico "Roma Est", conferma che "mentre per alcuni la solitudine è un passaggio scelto, per altri è una condizione subìta. Nel primo caso ci permette di rientrare in contatto con noi stessi e diventa un momento di arricchimento personale. Nel secondo caso, generando esperienze dolorose, può diventare dannosa per la nostra salute".

La solitudine è una questione soggettiva, di conseguenza ci potremmo sentire esclusi ad esempio, pur avendo tanti amici, e ci potremmo sentire inclusi con pochissimi amici.

"La 'solitudine subìta' può causare indebolimento del sistema immunitario, aumento dello stress, sonno disturbato, pressione alta, rischio di infarto, alcolismo, comportamenti autodistruttivi, depressione, ansia, tendenze suicide e demenza. La 'solitudine scelta' può invece originare concentrazione, creatività, maggiore conoscenza di se stessi, meditazione, aumento dell’autostima e della sicurezza" spiega ancora lo Psicoterapeuta Lanari.

Come affrontare quindi le conseguenze della solitudine subìta, in modo da vivere una vita in serenità?
Aiutare a gestire la solitudine e farla diventare una alleata che ci aiuti a crescere è l’obiettivo dei 108 Psicologi del Pronto Soccorso Psicologico "Roma Est", che ha attivato in tutta Italia un servizio di sostegno psicologico, a prezzi agevolati, fornendo consigli utili alle persone che vogliano migliorare il loro rapporto con la solitudine.

Il servizio, contattabile 24 ore su 24, è offerto dal vivo o via Skype, telefonando al numero 0622796355 o tramite il sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.