(Foto ANSA)
L'analisi tecnico/tattica della gara vede una prima frazione di gioco in cui si è notato chiaramente come avere un centravanti come Higuain, schierato come centravanti, con compiti di tornare a centrocampo a prendere palla, sposti gli equilibri. Difatti la chiave della partita nei primi 45 minuti è stata proprio questa, in quanto al Napoli è mancata questa figura, non avendo Callejon, Mertens e Insigne queste caratteristiche. Agli azzurri è inoltre mancato un uomo chiave quale Hamsik, che non ha mai acceso la luce, con la conseguenza di una manovra inesistente per la squadra di Sarri. La Juventus si è confermata squadra compatta e cinica, dimostrando di avere delle riserve di qualità, cosa fondamentale per una grande squadra.
Nel secondo tempo, invece, la qualità ha contato più della quantità, con un Napoli nettamente migliore, "stranamente" quando si sono svegliati i tre grandi assenti del primo tempo, Hamsik, Mertens e Insigne. Una Juventus più in sofferenza in mediana, con troppe palle regalate con leggerezza, un Lemina rimasto negli spogliatoi e un Mandzukic incapace di dare il solito apporto di sostanza, viste le sue condizioni fisiche precarie. I bianconeri, spentosi Higuain, hanno perso il poco mordente in attacco del primo tempo. In sostanza un risultato giusto.
La replica di questa sfida, verrà disputata dalle due squadre questo mercoledì alle ore 20:45 nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. Il match di andata si è concluso 3-1 per Dybala e compagni. Gli uomini di Sarri sono chiamati quindi ad un'impresa per poter strappare una importantissima finale.
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