
di ILEANA CIRULLI - Il governo di Theresa May è stato battuto per la prima volta sulla Brexit. La House of Lords ha sfidato il premier conservatore, approvando un emendamento alla legge destinata ad autorizzare l'esecutivo ad avviare i negoziati per il divorzio da Bruxelles. Tale emendamento prevede principalmente garanzie per i cittadini provenienti dall'Unione europea che vivono già nel Regno Unito - circa 3,3 milioni. Ciò non arresta le procedure della Brexit, ma avrà il solo obiettivo di ritardare l'avvio della procedura prevista dall'articolo 50 del trattato di Lisbona per l'uscita del Regno Unito dall'Ue. La House of Lord, assemblea parlamentare costituita da 805 componenti, si è espressa con 358 voti a favore e 256 contrari, all'emendamento che assicurerà gli stessi diritti di cittadinanza in Gran Bretagna ai cittadini Ue che risiedono in territorio britannico. Decisivi sono stati i voti dei Lord laburisti, dei liberaldemocratici e degli indipendenti, ma anche qualche conservatore ha votato "si".
Il testo verrà esaminato nuovamente dalla Camera dei Comuni, che avrà l'ultima parola in quanto unica camera elettiva del regno e che in realtà lo aveva già approvato senza emendamenti. Tutto ciò sgretola le aspettative della May, la quale voleva attuare il procedimento per l'uscita dall'Europa già a marzo.
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