Prysmian, il cavo per l’ultra-broadband e l’elettricità

Una vera e propria rivoluzione negli impianti elettrici civili è targata Prysmian Group, leader mondiale nel settore dell’elettricità, dell’energia e dell’ultra-broadband con un fatturato di circa 7,5 miliardi di euro nel passato esercizio e una presenza in 50 Paesi con 88 impianti produttivi, 17 centri di ricerca e sviluppo e oltre 19.000 dipendenti. Prysmian è anche una public company quotata alla Borsa Italiana nel FTSE MIB con un excursus quest’anno da 16,06 a 20.25 euro per azione. Prysmian ha presentato questo mese al pubblico anche una novità per gli impianti elettrici civili: il cavo per l’ultra-broadband.

Prsymian è l’unico produttore leader di fibre ottiche in Italia ed ha formalizzato con possibile relazione al nuovo progetto Enel uno dei primi sistemi di cablaggio per far funzionare la banda ultra larga negli impianti elettrici civili garantendo performance eccezionali con cavi di ultima generazione che supportano una connettività fino a 1Gb/s soddisfando così tutte le esigenze dei tempi moderni anche nel settore degli impianti elettrici civili che era fono ad oggi di fatto un po’ penalizzato. Come dal comunicato stampa fornito dal Prysmian Group è un’innovazione che tocca un bacino larghissimo di utenti in tempi rapidi e soprattutto con tempi contenuti. Il nuovo sistema integrabile negli impianti elettrici civili sfrutta un cavo per la connessione dell’energia abbinato a un gruppo di fibre ottiche e può essere configurato in due modalità: attiva e passiva. 

Si riducono così i tempi di installazione e si abbattono i costi visto che per questo sistema gli scavi sono ridotti all’osso e si ottiene una velocità non paragonabile che raggiunge appunto la velocità di 1 Gb/s. Come si legge dalla nota ufficiale di Prysmian Group “questo sistema mette a disposizione dell’Italia lo stesso know-how e le stesse tecnologie che mettiamo per la realizzazione dei progetti di cablaggio a banda ultra larga che ci vedono coinvolti in tutto il mondo, come in Australia dove stiamo portando al 90% dei clienti di rete fissa una connessione a banda larga più veloce e più affidabile.” Un modo anche per colmane un ritardo sostanziale dell’Italia in Europa visto che secondo gli ultimi dati della Commissione Europea disponibili l’Italia si posizionava all’ultimo posto in Europa per la copertura dell’ultra-broadband con un misero 21% delle abitazioni contro il 62% degli europei. Un ritardo culturale forse ma soprattutto sistemico a cuiPrysmian a mirato dritto centrando il bersaglio. In più è notizia di questi giorni che il Consiglio di Amministrazione dell’Enel ha dato il via alla banda ultra larga in fibra ottica in 224 città italiane con investimenti pari a circa 2,5 miliardi di euro prevedendo un coinvolgimento di 7,5 milioni di case.

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