Economia: a luglio consumi +2,1% su base annua

L'indicatore dei Consumi Confcommercio registra a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno e un incremento del 2,1% su base annua, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. I dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi, sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli. I dati vengono presentati oggi a Roma.
"La crescita si inserisce in un contesto in cui quasi tutti gli indicatori cominciano ad assumere un'intonazione positiva, consolidando la tendenza alla ripresa dell'economia che, seppure non ha assunto dimensioni particolarmente sostenute, appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa - sottolinea Confcommercio -. Tale percezione si è riflessa sul clima di fiducia delle famiglie, stabile su valori storicamente elevati. Più prudente appare l'atteggiamento delle imprese che segnalano ad agosto una conenuta riduzione del sentiment complessivo,  dinamica che ha attenuato la tendenza al recupero rilevata nel bimestre precedente".

"I segni meno sono ormai archiviati, c'è un risveglio dei consumi che il nostro indicatore segna del +2,1% rispetto a luglio 2014. La fiducia delle imprese e delle famiglie è massima, la ripresa c'è, ma la prudenza è d'obbligo. Dopo anni di crisi tornare a crescere è difficile. La sfida del governo è di trasformare questa ripresa in una crescita durevole, tagliando le tasse su imprese e famiglie", ha affermato dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

"Due restano le priorità: la cancellazione definitiva delle clausole di salvaguardia e perdere il triste primato di una pressione fiscale fra le più alte del mondo. Bisogna poi tagliare la spesa pubblica improduttiva per avere riserve per ridurre le aliquote Irpef, operazione che dovrebbe essere fatta in questa Legge di Stabilità. Nei primi sei mesi di quest'anno 36 mila attività al dettaglio hanno chiuso, non c'è tempo da perdere", ha proseguito Sangalli, che ha poi commentato la ventilata cancellazione da parte del governo della tassa sulla prima casa: "Quello dell'Imu sarebbe l'unico funerale a cui gli italiani parteciperebbero con gioia. Chiediamo la totale deducibilità dell'Imu su beni strumentali, inclusi negozi e alberghi, renderebbe più equa la pressione fiscale".

Posta un commento

0 Commenti