Federalberghi: italiani in vacanza a +8,6%

Secondo l'indagine di Federalberghi crescono nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa. Sono infatti circa il 50%, pari a 30,4 milioni le persone tra maggiorenni e minorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze (+8,6% su 2014). La durata media quest'anno è di 8 notti rispetto alle 9 notti del 2014 e nell'81% dei casi (quasi 25 milioni) gli italiani rimarranno in Italia, mentre nel 19% dei casi (oltre 5 milioni) andranno all'estero. 
Il giro d'affari si attesta sui 18,3 miliardi rispetto ai 17 miliardi del 2014 (+7,7%). Per quanto riguarda la clientela straniera, dai dati dell'Osservatorio Federalberghi emerge un incremento tendenziale del +2,5%. Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani è 'consumata' in località marine con le Regioni del Sud ad attrarre la clientela. Oltre il 48% di chi rimane nei confini del Bel Paese si sta recando in Sicilia (18% della domanda), in Sardegna (10,4%), in Puglia (10,1%) e in Calabria (10%). 
Il 79% rispetto al 70% del 2014 preferisce la spiaggia, con il dettaglio che vede il 59% scegliere il mare della Penisola o delle due isole maggiori (rispetto al 48% del 2014), mentre il 20% (rispetto al 22% del 2014) riversarsi nelle isole minori. Per chi sceglie di "espatriare", la scelta ricade essenzialmente sulle grandi capitali europee e sui mari tropicali. Le grandi capitali europee raccolgono infatti il 43% della domanda (come nel 2014), seguite dai mari tropicali/località esotiche che salgono al 17,7% dal 15,2% del 2014. La spesa stimata per le vacanze estive (comprensive di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) è di 786 Euro (rispetto ai 790 Euro del 2014). Il giro d'affari complessivamente prodotto è di 18,3 miliardi, in aumento del 7,7% rispetto all'estate 2014. Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l'albergo rimane il leader incontrastato con il 24,5%, rispetto al 27% del 2014.


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