Unioncamere: "25700 nuove assunzioni con il Jobs Act"

ROMA. Su 162 mila assunzioni complessive, 35.600 unità sono attribuibili all’effetto del Jobs Act. Di queste, 25.700 sono da ritenersi assunzioni effettivamente aggiuntive, perché in assenza della riforma non sarebbero state programmate dalle Pmi, mentre poco meno di 10mila sono da attribuirsi all’incentivo economico che ha portato le aziende ad anticipare le assunzioni previste per il 2016. E’ quanto si apprende nel rapporto 2015 di Unioncamere, presentato in occasione della 13esima Giornata dell’Economia.

“Lo stato di salute della nostra economia sta migliorando, guardiamo con ottimismo al 2015, ma il paziente Italia non è ancora guarito”, ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Al nostro paese servono processi di innovazioni per rendere le imprese italiane più competitive e capaci di aumentare l’occupazione – ha aggiunto -.

Sono proprio le imprese che hanno colto i vantaggi del web quelle che stanno dimostrando di saper trainare la nostra economia e offrire maggiori opportunità per la crescita occupazionale, in particolare giovanile. L’Italia poi ha potenzialità che gli altri paesi non hanno, dobbiamo saperle sfruttare la massimo”.

Dardanello ha poi sottolineato “come stanno cambiando in tutta Europa le esigenze delle imprese, si devono sviluppare nuove professionalità” e considera “positive le misure messe in atto dal governo in questi ultimi mesi, è importante che le riforme vengano però accompagnate da chiari indirizzi di politica economica che sappiano spingere più incisivamente verso la digitalizzazione del nostro Paese. L’ostacolo da combattere resta ancora la troppa burocrazia, ma le imprese italiane continuano a guardare avanti con coraggio e determinazione”.

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