"L'Italia ripartirà solo intervenendo su spesa e fisco"

CERNOBBIO (COMO). "Dopo tanti anni di previsioni negative e di revisioni al ribasso, registriamo alcuni segnali di risveglio dell'economia e ci sono anche tutti i presupposti per una ripresa che non sia solo statistica". Sono le parole del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, durante il suo intervento alla 16ma edizione del Forum di Cernobbio. Per Sangalli "siamo di fronte a un bivio: accontentarci di quello che passa il convento, cioè lo scenario internazionale, mutevole e incerto, oppure valorizzare al massimo e subito le opportunità che si stanno presentando per indirizzare il Paese lungo un sentiero di crescita robusta". Peraltro, in questi ultimi anni gli italiani "hanno fatto i compiti a casa e ora aspettano il legittimo riconoscimento".

A partire dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che "vivendo prevalentemente di domanda interna, hanno particolarmente sofferto in questa lunga crisi", ma "non si sono arresi mantenendo fortissima la voglia di fare impresa" e ora "reclamano il pieno riconoscimento del loro ruolo per una crescita che non sia episodica bensì strutturale". Per il presidente di Confcommercio il rilancio può venire solo da "una riduzione della spesa pubblica improduttiva e una politica fiscale distensiva che allenti la morsa delle tasse su famiglie e imprese. Bisogna abbassare tasse e spesa pubblica affinchè il 2015 possa essere ricordato come l'anno della ripartenza".

Inoltre, "si deve scacciare lo spettro dell'attivazione delle clausole di salvaguardia riducendo la spesa pubblica improduttiva e destinare i risparmi degli interessi sul debito a beneficio di tutti i contribuenti in regola attraverso la riduzione delle aliquote legali dell'Irpef". Quindi, "ogni euro recuperato dalla lotta all'evasione e da una vera e profonda spending review, da oggi deve essere utilizzato per avviare finalmente un percorso certo e progressivo di riduzione della pressione fiscale". Meno tasse e fisco più semplice e più equo, dunque, per far ripartire la domanda interna: "e con maggiori consumi - ha concluso Sangalli - migliorerà tutta la nostra economia e dalla ripresa statistica passeremo alla crescita reale".

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