Garlasco: preso dna Stasi, confronto tracce unghie Chiara

Nuovo prelievo di dna per Alberto Stasi in vista della comparazione con quello rintracciato sui frammenti di due unghie di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 quando era la sua fidanzata. Un delitto per cui l'ex studente bocconiano, dopo essere stato assolto due volte e dopo l'annullamento della sentenza di secondo grado da parte della Cassazione, è di nuovo imputato a Milano nel processo di appello 'bis'. Processo nel quale, lo scorso aprile, è stato disposto un rinnovamento dell'istruttoria dibattimentale e ulteriori approfondimenti.
E proprio nell'ambito di questi approfondimenti stamane Stasi è stato convocato nella sede del dipartimento di Scienza e Salute dell'Università di Genova dai periti nominati dai giudici milanesi per sottoporsi al tampone salivare. Un prelievo a cui lui ha acconsentito, e che è stato richiesto dopo che dall'esame dei margini ungueali, i frammenti di due unghie, di Chiara - è stata usata una metodologia cosiddetta a "lavaggio", molto più raffinata di quella utilizzata nel corso delle indagini - sono state individuate tracce di cromosoma Y, quello maschile.
Quella di oggi, avvenuta anche alla presenza dei suoi consulenti e difensori e dei consulenti e del legale della famiglia Poggi, è la seconda donazione di campione biologico da parte di Stasi: già all'indomani del delitto, così come altri, si era sottoposto al tampone salivare. Tra qualche giorno, si presume attorno a giovedì prossimo, dovrebbe essere pronto il profilo genetico di Stasi. Dopo di che si effettuerà la comparazione con il cromosoma Y rintracciato sulle unghie di Chiara.
Infine, sia nel caso di compatibilità sia nel caso di non compatibilità, si terrà una nuova riunione tra periti e consulenti per valutare l'attendibilità del confronto. Entro il 22 settembre dovrebbe essere depositato ai giudici milanesi l'esito di questi approfondimenti genetici così come, salvo una richiesta di proroga, dovrebbero essere depositati anche i risultati dell'esame della camminata di Alberto, la ripetizione virtuale di quella che fece quando scoprì il cadavere della fidanzata. Secondo indiscrezioni le conclusioni dei periti della Corte sarebbero in linea con le tesi di accusa e parte civile: è impossibile che sulle suole delle scarpe indossate quel giorno dall'ex studente bocconiano d'appello non siano rimaste tracce di sangue.
Tra gli approfondimenti disposti dai giudici con la riapertura del caso ed effettuati dai periti, si aggiungono quelli svolti dell'avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, e dal sostituto procuratore generale Laura Barbaini che ha ripercorso le indagini della Procura di Vigevano nelle prime fasi. Come Tizzoni, il pg ha raccolto nuovi elementi sulla bici nera da donna degli Stasi sequestrata solo quattro mesi fa, e in più, tre le altre cose, ha recuperato alcune fotografie di Alberto scattate nella stazione dei carabinieri di Garlasco subito dopo il delitto. Tra queste ce ne sono una o due in cui si vede l'avambraccio del giovane con due segni che sette anni fa, nell'immediatezza dell'omicidio, avevano fatto pensare a chi fece quegli scatti a una colluttazione (Alberto fuori verbale avrebbe detto che se li era procurati tempo prima). Quelle fotografie, allora trasmesse dai militari al pm, furono 'dimenticate' e ora, si presume, verranno valorizzate dall'accusa. In aula si ritorna l'8 ottobre.

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