"Destinazione Italia", Letta: segnale al mondo. Poi al Cav, nessuna persecuzione

ROMA. Con il piano Destinazione Italia il governo vuole "dare un segnale molto forte al mondo per fare investimenti economici e finanziari" nel nostro Paese. E' quanto ha riferito il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine del consiglio dei ministri.
Con il piano Destinazione Italia, "inizia un percorso di privatizzazioni" di cui si parlerà anche nella nota di aggiornamento del Def. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta, puntualizzando che il percorso riguarderà "cose che è giusto privatizzare perché non sempre privato è meglio del pubblico", come si è visto in esempi passati.
Nella Nota di aggiornamento al Def, che andrà venerdì al Consiglio dei ministri, il deficit tendenziale per il 2013 sarà stimato al 3-3,1%. Lo si apprende da fonti di Governo secondo le quali però si rientrerà entro il tetto senza bisogno di una manovra.
"Siamo in uno stato di diritto, non ci sono persecuzioni", ha sostenuto Letta stamani con evidente riferimento all'attacco di Berlusconi alla magistratura. "Si cerca di usare il governo come punching ball, tutti se le danno di santa ragione, noi continuiamo a lavorare, ha assicurato. E poi "non c'ho scritto Jo Condor, al momento opportuno giocheremo all'attacco".
Le tensioni però rimangono fortissime. Continua la battaglia su Iva e Imu. Stefano Fassina ha chiesto di nuovo la reintroduzione dell'imposta su un milione di immobili di pregio a oggi esentati per recuperare 2 miliardi necessari a evitare l'aumento dell'Iva. L'imposta "non si tocca", ha ribadito Renato Brunetta, Letta deve "convocare al più presto la cabina di regia governo-maggioranza per fare chiarezza sui conti pubblici italiani".

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