Di Maio: "La presidenza della Camera al M5S spianerebbe la strada allo stop vitalizi"

ROMA-  "La presidenza della Camera ai Cinque Stelle spianerebbe la strada allo stop vitalizi" ha dichiarato sul blog del M5S il capo politico e candidato premier Luigi Di Maio.

"Il prossimo obiettivo è abolire i vitalizi. Qualche mese fa siamo arrivati a un passo dall’eliminarli, e ora vogliamo andare fino in fondo. Gli uffici di Presidenza regolano la vita dei parlamentari. Possiamo agire direttamente sul bilancio della Camera, e un Presidente del MoVimento 5 Stelle spianerebbe la strada a questo traguardo. Per questo abbiamo bisogno di figure serie e responsabili, che garantiscano imparzialità e vicinanza ai bisogni dei cittadini. Non si tratta solo di applicare il diritto parlamentare. Si tratta dei vostri soldi, dei vostri diritti, di semplificare o complicare la vita ai cittadini. Seguiteci in questa battaglia. In questi giorni ci vedete impegnati in un dialogo non semplice per proporre i presidenti del Senato e della Camera. La scelta delle persone che ricopriranno questi incarichi è cruciale. Stiamo parlando della seconda e della terza carica dello Stato, e soprattutto stiamo parlando degli arbitri che dovranno dirigere la partita dell’approvazione di buone leggi. Come sapete al MoVimento 5 Stelle non interessa il gioco della poltrona: quello che ci preme è che il Parlamento funzioni al meglio, perché è lì che si decidono le leggi che possono migliorare o peggiorare la qualità della vita di tutti, è lì che le forze politiche devono dimostrare il proprio valore e la propria coerenza. Per questo agiamo nella massima trasparenza e anche in queste ore vi stiamo raccontando passo passo come ci muoviamo. E’ la prima volta nella storia della Repubblica che la forza politica con la maggioranza relativa di seggi nelle due Camere condivide con i suoi elettori e con tutti i cittadini questo percorso. Non abbiamo nulla da nascondere, e nulla che non possa essere detto. Il nostro primo obiettivo è che Camera e Senato lavorino nelle migliori condizioni possibili: maggiore è la qualità del lavoro del Parlamento, migliori saranno le leggi. C’è un esempio che, in negativo, ci dà perfettamente la misura di questo: ricordate il decreto IMU-Bankitalia, in cui il governo regalò 7,5 miliardi alle banche? Era il 2014. Applicando la cosiddetta 'ghigliottina', si impedì alle opposizioni, per la prima volta nella storia della Camera dei deputati, di fare sentire la propria voce. Il decreto passò direttamente al voto e fu approvato senza discussione. Al Senato non si contano le volte in cui sono stati letteralmente cancellati con un colpo di spugna (la cosiddetta "tagliola") emendamenti che avrebbero potuto migliorare un provvedimento. Questa volta andremo al governo, saremo maggioranza ma vogliamo tutelare anche le opposizioni. Questo significa rispettare il lavoro del Parlamento".

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