Washington, 10 novembre 2025 – Dopo settimane di stallo che hanno paralizzato servizi federali e lasciato centinaia di migliaia di dipendenti senza stipendio, il Senato americano ha raggiunto un accordo bipartisan per finanziare il governo federale fino al 30 gennaio, ponendo fine allo shutdown. Lo riferisce la Cnn, citando fonti vicine ai negoziati.
Secondo l’intesa, il voto sull’Obamacare è stato scorporato e sarà rinviato a dicembre. L’accordo prevede inoltre la riassunzione dei dipendenti federali licenziati durante lo shutdown e la corresponsione retroattiva degli stipendi a coloro che sono stati posti in congedo forzato. Il disegno di legge di spesa a breve termine impedisce ulteriori licenziamenti di massa fino al 30 gennaio.
Il presidente Donald Trump, tornato alla Casa Bianca dopo il weekend trascorso nel suo resort di Mar-a-Lago, ha dichiarato ai giornalisti: “Sembra che ci stiamo avvicinando alla fine della chiusura”.
Le prossime fasi
Il provvedimento dovrà ora passare all’esame della Camera dei Rappresentanti. Se approvato anche dalla Camera, verrà sottoposto alla firma del presidente Trump. L’accordo punta, tra le altre cose, a ricostituire il programma di assistenza alimentare che sostiene 42 milioni di americani e che era sospeso a causa dell’impasse di bilancio. La misura annulla inoltre i licenziamenti di massa dei dipendenti federali decisi dall’amministrazione e prevede un voto sull’estensione degli aiuti sanitari, che scadono alla fine dell’anno.
Il senatore democratico Tim Kaine ha sottolineato: “La proposta tutelerà i dipendenti federali dai licenziamenti ingiusti, reintegrerà coloro che sono stati licenziati durante la chiusura e garantirà il pagamento retroattivo degli stipendi”. Il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer ha criticato il fatto che l’espansione degli aiuti sanitari debba essere oggetto di votazione e non di adozione diretta, annunciando che la battaglia legislativa continuerà.
Impatto sui cittadini
Lo shutdown ha avuto gravi conseguenze per il traffico aereo: domenica oltre 2.700 voli sono stati cancellati e 10.000 hanno subito ritardi, con disagi nei principali scali americani, tra cui Newark, LaGuardia, O’Hare di Chicago e Hartsfield-Jackson di Atlanta. Il segretario ai Trasporti Sean Duffy aveva avvertito che i ritardi si sarebbero intensificati durante il weekend del Ringraziamento a causa della ridotta presenza di controllori di volo. Il ritorno alla piena normalità potrebbe richiedere alcuni giorni, dato che i finanziamenti federali e il pagamento degli stipendi necessitano di tempo per essere ripristinati.
Con l’accordo raggiunto al Senato, cresce la speranza che le attività governative e i servizi essenziali possano presto tornare alla normalità, riducendo disagi per cittadini e dipendenti federali.
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