Roma, 10 novembre 2025 – La discussione alla Camera sul disegno di legge “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” ha visto oggi il deposito di un emendamento della Lega relativo all’educazione sessuale nelle scuole medie. La modifica elimina il divieto precedentemente previsto, consentendo alle scuole medie di organizzare attività di educazione sessuale a condizione che sia richiesto il consenso dei genitori, che devono essere informati preventivamente sui temi trattati e sul materiale didattico. Resta invece vietata la materia nella scuola dell’infanzia e in quella primaria.
Il relatore Rossano Sasso ha chiarito che il ddl non vieta l’educazione sessuale, che rientra già nelle indicazioni nazionali, ma vuole prevenire “distorsioni ideologiche” portate da attivisti esterni, come drag queen o porno attori, che secondo la Lega non avrebbero competenze pedagogiche. “Giusto che a scuola si parli con adolescenti e ragazzi di malattie sessualmente trasmissibili, gravidanze indesiderate, educazione all’affettività e al rispetto”, ha aggiunto Sasso, sottolineando che l’obiettivo è coinvolgere preventivamente le famiglie su contenuti e relatori.
L’opposizione, in particolare il Pd, ha criticato l’emendamento, definendolo insufficiente. L’eurodeputato Alessandro Zan ha sottolineato che in quasi tutti gli Stati europei l’educazione sessuale è obbligatoria e che la scelta di subordinare l’insegnamento al consenso dei genitori mantiene un’impostazione “di tabù” sul tema. La deputata Irene Manzi ha aggiunto che il correttivo non risolve l’errore di fondo di limitare il ruolo della scuola nella crescita emotiva, relazionale e sessuale degli adolescenti.
Il dibattito proseguirà nei prossimi giorni, mentre il governo sostiene che la legge chiarirà modalità e limiti dell’educazione sessuale nelle scuole, rafforzando il coinvolgimento delle famiglie e prevenendo attività considerate ideologizzate.
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