Roma, 14 novembre 2025 – Sono ripresi gli scavi alla Casa del Jazz di Roma, nella speranza di fare luce sulla scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, sparito il 2 luglio 1994. Le ricerche si concentrano sui sotterranei dell’edificio, che un tempo faceva parte della villa di Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana, oggi adibito a spazio culturale lungo via Cristoforo Colombo.
Le ricerche e le ipotesi
Il prefetto Lamberto Giannini ha precisato che “non si sta cercando nulla di particolare, ma è necessario fare una verifica”: l’ispezione si concentra su un tunnel mai esplorato, tombato circa 30 anni fa. La segnalazione è arrivata dall’ex magistrato Guglielmo Muntoni, presidente dell’Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma. Secondo Muntoni, la galleria potrebbe essere stata interrata per nascondere armi, gioielli o altri oggetti, e “astrattamente” potrebbe contenere anche dei corpi, tra cui quello di Adinolfi, magistrato della sezione Fallimentare del Tribunale di Roma prima del trasferimento alla Corte d’Appello pochi giorni prima della scomparsa.
La famiglia: rispetto e silenzio
Ieri, 13 novembre, sul luogo si è recato anche l’avvocato Lorenzo Adinolfi, figlio del giudice. La famiglia ha chiesto rispetto e riservatezza: “Non si può dire altro. Chiediamo a tutti silenzio e rispetto per il nostro dolore infinito”, sottolineando di non essere stata consultata né informata sull’iniziativa e di non desiderare clamore mediatico.

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