Lo sport, lo Sci di Fondo in maniera più sentita che mai, al centro di un convegno destinato a costruire un dialogo interdisciplinare fra voci eminenti e competenti. Si è lasciato ispirare nella direzione di un vero e proprio laboratorio di efficienza e concretezza Arturo Como, quando ha lavorato al programma e ai contenuti di Itinerario di Convivenza, il convegno che il prossimo cinque dicembre, sin dal mattino, troverà espressione e forma all’interno dei locali Caritas di Alfedena. Cristallino ed eloquente l’occhiello al titolo, Alfedena Cerniera fra l’Alto Sangro turistico sportivo e il Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise.
Si parla tanto di sport, se ne vestono le divise e si sale sui podi, troppo poco si analizza l’ampiezza e il vero potenziale della possibilità di praticare sport. Essere un atleta significa far parte di "un ecosistema" prezioso, salutare e dall’alto profilo civico che, non deve mai essere trascurato, perché sarebbe un sottrarre al bene complessivo della società che si abita e di cui ci si compone, sistema di cui si dev’essere, pertanto, protagonisti, costruttori efficienti e curatori.
Un ecosistema, quello dello Sci di Fondo che, effonde giovamento nelle comunità, fra i giovani e nei tessuti economici, turistici, religiosi e sociali.
Le voci e le formazioni a cui è stato chiesto di testimoniare di cotanto potere intrinseco e benefico, sono differenti e riconosciute. Si alterneranno ai microfoni di Itinerario di Convivenza esperti di economia, di patrimonio naturalistico, di meteorologia, di volontariato, di violenza di genere, di reputazione, di sicurezza, di legalità, sportivi e tecnici sportivi, referti di plessi scolastici, religiosi e politici. A dirigere questa orchestra, per volere di Arturo Como dai molteplici sipari strumentali, lo sci di fondo e null’altro.
Arturo Como, l’anima del coro a più di voci di Itinerario di Convivenza, intende chiedere sostegno e attenzione alla politica, ella e tutte le sue espressioni sono lo strumento collaborativo e fattivo su cui i giovani e il loro futuro di cittadini, prima che di sportivi, possono fare affidamento. Lo Sci di Fondo, da un po' di anni subisce, seppur affronta con orgoglio e tenacia, ma ad armi impari, le variazioni climatiche in atto. Se tutto resta com’è, gli atleti abruzzesi e di buona parte del Centro Sud Italia potranno sempre meno fronteggiare i competitor del nord Italia, non disporranno, mai delle loro stesse ore di allenamento e la tenuta psicologica farà la sua parte. Una dotazione impiantistica adeguata e proporzionata garantirebbe un proseguo, proseguo che si traduce in giovani impegnati e occupati, coinvolti a rispettare i boschi in cui si allenano, dediti a costruire un insieme durante gli allenamenti, coinvolti a generare economia e turismo per sé stessi, nell’ottica di professionalità sportive future o per le proprie comunità. Destinazioni attrezzate e ricettive, sono il richiamo per eventi sportivi nazionali che generano numeri e presenze, tutto a combustibile di un motore che deve restare acceso e deve continuare a macinare strada.
Di eventi sportivi nazionali Arturo Como se ne è visti assegnare a decine dalla sua federazione, tutti concretizzati in Alfedena. Una credibilità, la sua, riconosciuta dalle alte sfere FISI, costruita in 25 anni abbondanti di vita all’interno del mondo dello sci di fondo, da ciò la preoccupazione, la volontà di fare e di salvare. Chi ben conosce i benefici e i valori che la pratica dello sci di fondo possiede e può distribuire in maniera capillare e, a richiede, pertanto, attenzione, aiuto e collaborazione.
Gli oltre dieci, fra associazioni ed enti che, hanno concesso il gratuito patrocinio all’evento, ben hanno compreso la portata, l’autorità e l’autorevolezza di questa iniziativa che, resta singolare per la pluralità delle peculiari risorse umane coinvolte e per il fulcro da cui tutto origina, sempre e solo lo Sci di Fondo.
La storia di Alfedena, come quella dell’entroterra montano abruzzese, oltre a restare fiera ed orgogliosa, si attesta ricca di risultati sportivi dai podi nazionali, numeri di praticanti alti, presenze e rappresentanze nelle gare interregionali e nazionali di rilevo; perché si chiede Arturo Como, si dovrebbe rinunciare a tutto questo e in favore di cosa? Oltretutto chi si assumerebbe l’onere di renderlo noto? Costa meno, sia a livello sociale che economico, costruire ciò che dialoga e coesiste con le variazioni metereologiche, permettendo allo Sci di Fondo di continuare a vivere che, non il dover recuperare adolescenti che si perdono, che abbandonano luoghi, scuola e che si isolano, spesso trovando rifugio e sfogo nella violenza.
I lavori procedono a ritmi serrati, Itinerario di Convivenza, va assumendo spessore e contenuti sempre più consistenti, alcuni relatori hanno intrapreso conoscenze dirette e si orientano a dialogare in tal direzione scoprendo assonanze e armonie, nei prossimi giorni nomi e dettagli ulteriori. Perché un itinerario sia tale e si concretizzi nella coesistenza si abbisogna di una strada e di persone in cammino. La strada è la storia sportiva dei luoghi interessati e, le persone che desiderano continuare a percorrerla sono i giovani, sono le risorse atletiche e umane che attendono, solo, la rimozione degli ostacoli sopraggiunti nel tempo e col tempo.
Rivolto a tutti l’invito a dare calore e presenza a Itinerario di Convivenza, il cinque dicembre prossimo, nel suo svolgimento vedrà compiersi la Prima Edizione del Premio Itinerario di Convivenza, con l’assegnazione di cinque riconoscimenti a persone che, si sono distinte nello sport e nella vita, per aver dato e compiuto azioni di orgoglio e dall’alta moralità. Alle parole del logo identificativo dell’evento, che più di ogni altra espressione e forma si identifica nell’essere di Arturo Como e quindi nel credo di ogni fondista, ci si affida e ci si saluta con un a presto!
Tu la mia traccia.
Io la tua strada.
NOI

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