Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato l’accordo sul cessate il fuoco a Gaza, affermando che Hamas ha accettato solo sotto pressione, definita “la spada alla gola”, e sottolineando che la minaccia resta presente. Netanyahu ha spiegato che il piano Trump, concordato con il presidente a Washington, ha isolato Hamas a livello internazionale, portando al consenso sull’accordo.
“Non è vero che questo accordo si poteva raggiungere prima – ha aggiunto – Hamas non aveva mai acconsentito a liberare tutti gli ostaggi con le truppe israeliane così profondamente all’interno della Striscia”.
Il premier ha chiarito che le prossime fasi del piano prevedono il disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza, da realizzarsi preferibilmente in modo pacifico, ma pronto ad usare la forza se necessario.
Il ritorno degli ostaggi
Netanyahu ha ricordato la risposta di Israele agli attacchi di due anni fa e ha dichiarato che la campagna militare non è ancora conclusa. Ha annunciato che la festività di Simchat Torah diventerà un giorno di gioia nazionale con il ritorno degli ostaggi, indicando che l’operazione per recuperarli, chiamata “Tornano al loro confine”, prende il nome dalla promessa biblica fatta a Rachele nel libro di Geremia: “E riporteremo i figli al loro confine”.
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