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Londra - In un annuncio che segna un importante passo diplomatico, Regno Unito, Canada e Australia hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, come dichiarato dai rispettivi leader: il premier britannico Keir Starmer, il primo ministro australiano Anthony Albanese e il premier canadese Mark Carney.
La mossa internazionale ha provocato immediate reazioni da parte del governo israeliano. Il premier Benjamin Netanyahu ha avvertito che “uno Stato palestinese metterebbe in pericolo l’esistenza di Israele” e ha promesso di “combattere gli appelli alla creazione di uno Stato palestinese davanti all’Onu”.
Durante la riunione del governo, Netanyahu ha anche dichiarato che sono in corso colloqui con la Siria, con “alcuni progressi” ma visioni ancora lontane, e ha sottolineato che le recenti vittorie di Israele in Libano contro Hezbollah hanno aperto nuove possibilità di dialogo e pace con i vicini del nord, opportunità prima impensabili.
Intanto, prosegue senza sosta l’avanzata dell’IDF a Gaza City, accompagnata da pesanti bombardamenti. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri le operazioni militari israeliane hanno causato oltre 60 morti e più di 200 feriti a Gaza City e nelle aree circostanti. L’IDF stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato la città .
La situazione rimane estremamente critica, con le tensioni in Medio Oriente che si acuiscono mentre la comunità internazionale osserva gli sviluppi diplomatici e militari.
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