Busto Arsizio (Varese), 22 settembre 2025 – Hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere Valentina Peroni, 36 anni, il marito Emanuele Paganini, 38 anni, e Elvis Simoni, 33 anni, fermati nei giorni scorsi per l’omicidio di Hayati Aroyo, il 62enne di nazionalità turca brutalmente ucciso lo scorso 23 luglio a Sesto San Giovanni (Milano). L’uomo era stato colpito da 30 coltellate e poi dato alle fiamme all’interno di un appartamento.
Questa mattina i tre indagati sono comparsi davanti al Gip Francesca Roncarolo presso il tribunale di Busto Arsizio per la convalida del fermo. Assistiti dall’avvocato Alessandra Basilico del foro di Monza, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni, rimandando ogni argomentazione a quanto già detto davanti al pm durante l’interrogatorio subito dopo il fermo. Nella precedente audizione, Simoni aveva formulato parziali ammissioni sull’accaduto, mentre i due coniugi avrebbero indicato come movente dell’omicidio un video hot che la vittima minacciava di diffondere. Il Gip si è riservato sulla misura cautelare e il fascicolo tornerà a breve alla procura di Monza, territorialmente competente per le indagini.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile di Milano, l’omicidio sarebbe legato a un contesto di rapporti personali e droga. La vittima avrebbe intrattenuto una relazione con la 36enne, a cui forniva denaro e sostanze stupefacenti. La sera dell’omicidio, Aroyo le avrebbe inviato un bonifico per pagare un taxi affinché lo raggiungesse a casa. Nel corso della relazione, l’uomo avrebbe realizzato un video che riprendeva la donna in atteggiamenti intimi: la paura che il contenuto potesse essere diffuso agli altri sarebbe alla base del drammatico gesto.
L’indagine prosegue, mentre il caso continua a scuotere la provincia di Milano e l’opinione pubblica per la brutalità del delitto e le circostanze che lo hanno determinato.
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