LAMPEDUSA - Continuano le operazioni di soccorso e recupero a largo di Lampedusa dopo i due naufragi che hanno coinvolto migranti partiti dalla Libia. Oltre ai due corpi inizialmente trovati all’interno di uno dei barconi capovolti, la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza hanno recuperato altri quattro cadaveri. Sale così a 26 il bilancio ufficiale delle vittime, mentre i superstiti stimano che i dispersi possano essere tra i 30 e i 40.
Le salme, tra cui quella di una bambina di circa un anno, sono trasferite alla camera mortuaria dell’isola, che dispone di spazi limitati. I medici del Poliambulatorio locale stanno procedendo con accertamenti rapidi sulle vittime. Tra i superstiti, quattro presentano problemi sanitari, tra cui fratture, e sono ricoverati in osservazione. I migranti provenivano da Pakistan, Sudan e Somalia. Alcuni corpi sono rimasti intrappolati all’interno dei barconi naufragati.
Il portavoce dell’Unhcr, Ungaro, ha ribadito la necessità di rafforzare e coordinare a livello europeo le operazioni di ricerca e soccorso, a supporto della Guardia Costiera italiana. “Serve un più ampio accesso ai canali regolari nell’Unione Europea per chi cerca protezione internazionale, attraverso corridoi umanitari, lavorativi ed evacuazioni”, ha spiegato.
Ungaro ha inoltre ricordato come il numero di persone in fuga da guerre e crisi umanitarie abbia raggiunto un record storico: 122 milioni, il doppio rispetto a dieci anni fa, mentre i fondi disponibili per supportare i rifugiati risultano sempre più insufficienti.
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