Addio a Laura Grillo, giovane comandante dei Carabinieri Forestali a Siena: “Una perdita dolorosa per tutta la comunità”


SIENA –
Un dolore profondo ha scosso l’Arma dei Carabinieri e la comunità senese per l’improvvisa scomparsa di Laura Grillo, 28 anni, sottufficiale dell’Arma e comandante del Nucleo Forestale di Siena. La giovane carabiniera, originaria della Puglia, è morta il 16 luglio 2025. Una notizia che ha colpito duramente i colleghi, le istituzioni e chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerla e lavorare al suo fianco.

A esprimere il cordoglio dell’intera famiglia dell’Arma è stato anche il Nuovo Sindacato Carabinieri, attraverso le parole del segretario nazionale Vincenzo Incampo:

“Laura era una giovane carabiniera di grande valore, stimata per la sua professionalità e il forte senso del dovere. Una perdita dolorosa per tutta la comunità dell’Arma.”

In attesa di chiarimenti ufficiali sulle circostanze della sua morte, il sindacato ha voluto porre l’attenzione su un tema delicato e troppo spesso trascurato: il benessere psicologico tra le forze dell’ordine.

“È fondamentale – ha aggiunto Incampo – rafforzare i servizi di supporto psicologico e promuovere una vera cultura dell’ascolto, per superare lo stigma che ancora oggi frena le richieste d’aiuto.”

Il ricordo di una giovane donna al servizio del Paese

Laura Grillo era conosciuta e apprezzata per il suo impegno e la dedizione con cui svolgeva il suo ruolo. Comandante del reparto Forestale di Siena, si era distinta per competenza, sensibilità e spirito di servizio, doti che l’avevano resa un punto di riferimento nel territorio. Il suo volto sorridente e la sua fermezza nelle responsabilità quotidiane resteranno scolpiti nel ricordo di chi l’ha incontrata, anche solo per un momento.

“Alla famiglia di Laura, ai suoi colleghi e a tutti coloro che le hanno voluto bene – ha concluso il Nuovo Sindacato Carabinieri – esprimiamo una vicinanza sincera, in un momento di profondo dolore.”

La sua morte lascia un vuoto profondo. Il suo nome continuerà a vivere nella memoria di una comunità che oggi si stringe nel cordoglio, ma che domani dovrà trasformare questa ferita in consapevolezza e impegno: per prendersi cura di chi, ogni giorno, si prende cura degli altri.

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