Gaza, 60 morti nei raid israeliani: tra le vittime 14 civili nei pressi di un centro umanitario. Rimpatriati attivisti del veliero Madleen, tra cui Greta Thunberg

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GAZA – È di almeno 60 palestinesi uccisi il bilancio dei raid condotti oggi dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, specificando che tra le vittime si contano anche 14 persone colpite nei pressi del centro della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), un’organizzazione umanitaria sostenuta dagli Stati Uniti, situata nella parte meridionale di Rafah.

Mentre prosegue l’operazione militare israeliana, l’esercito ha esortato i residenti di diversi quartieri della parte settentrionale di Gaza a evacuare verso sud, in particolare nei rifugi di Gaza City. In quella zona, ha fatto sapere un portavoce militare, i soldati israeliani stanno operando "con grande forza" contro il movimento islamista palestinese Hamas.

Il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adree, ha pubblicato un messaggio su X (ex Twitter), in cui avverte: “Le forze israeliane risponderanno con fermezza a qualsiasi atto terroristico o attacco missilistico”.

Intanto, fa discutere il rimpatrio degli attivisti filopalestinesi che viaggiavano a bordo del veliero Madleen, sequestrato nei giorni scorsi dalla marina israeliana mentre tentava di raggiungere la Striscia di Gaza. Tra gli attivisti già espulsi figura la nota ambientalista svedese Greta Thunberg, atterrata oggi all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. “Israele ci ha rapiti in acque internazionali”, ha dichiarato alla stampa.

Quattro gli attivisti già espulsi, mentre altri otto – secondo quanto riferito dal Times of Israel – hanno rifiutato di firmare i documenti per accettare il rimpatrio. Tra questi anche l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, che risulta ora in stato di arresto.

Il ministero degli Esteri israeliano ha ribadito su X che "coloro che si rifiutano di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno portati davanti a un'autorità giudiziaria, in conformità con la legge israeliana".

L’escalation di oggi conferma l’intensificarsi delle operazioni nella Striscia, mentre la crisi umanitaria continua a peggiorare, con l’accesso agli aiuti sempre più limitato e le condizioni nei centri di accoglienza al collasso.

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