Frumuzache aggredito in carcere con olio bollente: gravi ustioni al volto per l’uomo accusato di due femminicidi


PRATO
– Vasile Frumuzache, l’uomo accusato dell’omicidio di Maria Denisa Adas e Ana Maria Andrei, è stato aggredito nel carcere La Dogaia, dove è attualmente detenuto. L’attacco, avvenuto nelle scorse ore, è stato portato a termine con dell’olio bollente lanciato sul volto del 32enne da un altro detenuto, cugino di Ana Maria Andrei. Frumuzache ha riportato ustioni di primo e secondo grado ed è stato ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato.

A confermare l'accaduto è la procura di Prato, che in una nota ha definito l’episodio “di particolare gravità”. Il procuratore Luca Tescaroli ha denunciato la mancanza di controllo nel reparto dove si trovava Frumuzache: “L'autore ha potuto agire indisturbato, senza alcuna sorveglianza. Anche chi è sospettato di gravi reati ha diritto alla tutela della propria incolumità, al rispetto e a un trattamento umano”.

Secondo quanto ricostruito, Frumuzache era stato inizialmente assegnato alla sezione "Protetti promiscui", dove si trovano i detenuti considerati a rischio, ma la sua presenza avrebbe scatenato le proteste degli altri detenuti romeni. Di conseguenza, è stato trasferito in un’altra sezione dove si trovava già il parente della sua presunta seconda vittima, dando così luogo all’aggressione.

Il caso Frumuzache: la pista del serial killer

Frumuzache, 32 anni, di origine romena, guardia giurata, sposato e padre di due figli, è al centro di un'inchiesta che si fa ogni giorno più inquietante. Dopo la confessione del femminicidio di Maria Denisa Adas, 30enne escort scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio e ritrovata cadavere il 4 giugno in un casolare abbandonato a Montecatini, l’uomo ha ammesso durante un secondo interrogatorio di aver ucciso anche Ana Maria Andrei, scomparsa l’1 agosto 2024.

La procura di Prato non esclude l’ipotesi che Frumuzache possa essere un serial killer. Gli investigatori stanno esaminando casi di donne scomparse in tutte le città dove l’uomo ha vissuto, in particolare in Sicilia e in Toscana. La perquisizione della sua abitazione a Monsummano Terme (Pistoia) ha fatto emergere nuovi elementi che alimentano il sospetto: secondo fonti investigative, potrebbero esserci altre vittime.

Indagini in corso e punti oscuri nella confessione

Alla luce delle nuove evidenze, la procura ha ordinato l’analisi del traffico telefonico degli ultimi sette anni di Frumuzache, con l’obiettivo di tracciare contatti e spostamenti. Al vaglio anche i tabulati dei numeri associati a lui nel tempo.

Le autorità stanno inoltre cercando riscontri oggettivi alle dichiarazioni rilasciate sotto interrogatorio. Alcuni dettagli del racconto sollevano perplessità: Frumuzache ha detto di aver strangolato e poi decapitato Maria Denisa Adas nella stessa stanza dove avevano avuto un incontro sessuale a pagamento, ma gli accertamenti scientifici non hanno trovato tracce di sangue né segni di pulizia recente.

La procura è in attesa dei filmati delle telecamere pubbliche per confrontare le immagini con i movimenti dichiarati dall'uomo e verificare la compatibilità degli orari forniti.

Una vicenda sempre più complessa

L’aggressione subita in carcere rappresenta un ulteriore elemento di criticità in un’indagine già molto delicata. Mentre la giustizia tenta di far luce su eventuali altre vittime e su possibili complici, cresce l’allarme attorno a un caso che potrebbe rivelarsi più vasto e drammatico di quanto finora emerso.

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