WASHINGTON – È battaglia legale negli Stati Uniti sui dazi imposti da Donald Trump durante il suo mandato. La US Court of International Trade, tribunale con sede a New York specializzato in questioni doganali e commerciali, ha stabilito che le tariffe globali volute dall’ex presidente sono “illegali”, sostenendo che Trump non avrebbe avuto l’autorità per imporle senza l’approvazione del Congresso.
Ma il verdetto non ha avuto vita lunga. La Corte d’appello federale è subito intervenuta, sospendendo temporaneamente l'efficacia della sentenza e dando ragione all’amministrazione, che ha così ottenuto un primo successo nel ricorso.
Trump all’attacco: “Sentenza orribile e politica”
L’ex presidente non ha tardato a reagire, pubblicando un duro post sul suo social Truth Social:
“L’orribile decisione stabilisce che avrei dovuto ottenere l’approvazione del Congresso per i dazi. In altre parole, centinaia di politici si dovrebbero riunire a Washington per settimane o mesi, per decidere quanto far pagare ai Paesi che ci trattano ingiustamente”, ha scritto.
“Se questa sentenza fosse stata mantenuta, avrebbe distrutto completamente il potere presidenziale. Il presidente deve avere il diritto di proteggere l’America da chi le arreca danni economici e finanziari. Questa decisione ci avrebbe fatto perdere migliaia di miliardi di dollari”, ha concluso Trump.
Casa Bianca: “Dazi anche se perdiamo in corte”
Poche ore prima dell’uscita pubblica di Trump, il suo ex consigliere per il commercio Peter Navarro aveva annunciato che l’amministrazione “risponderà con forza” alla decisione del tribunale:
“Troveremo il modo di imporre i dazi anche se dovessimo perdere la battaglia legale.”
Una linea dura che sembra confermare l’intenzione politica di andare avanti a ogni costo sul fronte tariffario, considerato strategico per la politica economica trumpiana.
Cosa è successo: il nodo dell’autorità presidenziale
La US Court of International Trade ha stabilito all’unanimità che l’allora presidente Trump non poteva imporre dazi globali senza il consenso del Congresso, annullando le tariffe decise contro Canada, Messico, Cina e altri Paesi, anche in relazione a tematiche come immigrazione e traffico di fentanyl.
In particolare, la Corte ha bocciato l’uso dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), legge del 1977 pensata per emergenze economiche internazionali, mai prima utilizzata per giustificare l’imposizione di dazi.
Caos legale e incertezza per il commercio globale
Il caso ha sollevato dubbi non solo sulla portata dei poteri presidenziali in ambito commerciale, ma anche sul futuro dei rapporti economici internazionali degli USA. Mentre la battaglia legale prosegue, si apre una fase di incertezza per imprese e mercati, con potenziali effetti su importazioni, esportazioni e politiche doganali su scala globale.
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