ROMA - In un gesto tanto atteso quanto commovente, Papa Francesco ha presieduto di persona la benedizione Urbi et Orbi nella domenica di Pasqua, affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro. “Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua”, ha salutato i fedeli con voce ferma, accolta da una grande ovazione.
Come già avvenuto nei giorni scorsi, la presenza del Pontefice non era stata confermata, ma neppure esclusa. E così, tra la gioia dei presenti, Francesco – in sedia a rotelle ma senza l’ausilio dei naselli per l’ossigeno – ha sorpreso ancora una volta con la sua determinazione. Dopo il saluto iniziale, ha lasciato la lettura del messaggio pasquale al Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, monsignor Diego Ravelli.
Nel testo, un forte appello alla pace ha attraversato le parole del Papa: “Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile!” ha dichiarato, ricordando che “nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”. Un messaggio chiaro, che ancora una volta richiama l’urgenza di fermare i conflitti nel mondo.
Al termine della benedizione, il Santo Padre ha attraversato piazza San Pietro a bordo della papamobile per salutare i fedeli, ricevendo calorosi applausi e manifestazioni di affetto.
In mattinata, tuttavia, Papa Francesco non aveva presieduto la Santa Messa pasquale: al suo posto, il rito è stato celebrato dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano. L’omelia, letta anch’essa da Comastri, ha trasmesso il cuore del messaggio pasquale: “La Pasqua parla di un Cristo ancora vivo in mezzo a noi”.
Secondo quanto riportato dai media vaticani, circa 35mila fedeli erano presenti in piazza San Pietro per la celebrazione. In un altro momento significativo della giornata, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha avuto un breve incontro con il Pontefice a Casa Santa Marta.
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