ROMA - Le condizioni di salute di Papa Francesco continuano a mantenersi stabili, seppur inserite in un quadro clinico delicato e complesso. È quanto comunica la Sala stampa vaticana, precisando che nella notte il Santo Padre non ha fatto uso della ventilazione meccanica, segno incoraggiante che lascia ben sperare per un progressivo miglioramento. Tuttavia, il Vaticano invita alla prudenza: la riduzione del supporto respiratorio non rappresenta ancora uno "stacco definitivo", ma una transizione graduale.
Il Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio scorso a causa di complicazioni legate a un’infezione polmonare bilaterale di natura polimicrobica, continua a ricevere ossigenazione ad alti flussi, con l’obiettivo di tornare, nel tempo, a una respirazione ordinaria. I medici sottolineano piccoli ma costanti miglioramenti sia dal punto di vista respiratorio che motorio. Papa Francesco sta seguendo quotidianamente sedute di fisioterapia, alternate alla preghiera e al lavoro. Le dimissioni dall’ospedale, comunque, non sono previste a breve: il Vaticano conferma che saranno necessari ancora “ulteriori giorni” di terapie ospedaliere.
Nonostante la degenza, il Pontefice continua a far sentire la sua voce, come dimostra la lettera pubblicata oggi, 18 marzo, dal Corriere della Sera. Un appello forte e chiaro alla comunità internazionale affinché si lavori per la pace e la cooperazione.
“Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”, scrive Papa Francesco, rispondendo al direttore Luciano Fontana che gli aveva inviato un messaggio di augurio. Il Papa sottolinea la necessità di abbandonare le logiche belliche e di investire nel dialogo: “La guerra non fa che devastare le comunità e l'ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti”. Bergoglio evidenzia come diplomazia e organizzazioni internazionali abbiano oggi bisogno di nuova linfa, credibilità e determinazione per affrontare le sfide globali.
Parole che, ancora una volta, confermano l'impegno del Pontefice per la pace e il disarmo, nonostante le difficoltà personali di salute che sta attraversando.
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