ROMA – È stata smantellata una delle ultime piazze di spaccio attive nel quartiere San Basilio, a Roma. All’alba del 9 maggio 2025, i Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito 10 misure cautelari, di cui 5 nell’operazione odierna: una in carcere e quattro agli arresti domiciliari, tutte a carico di persone gravemente indiziate di far parte di un’associazione a delinquere dedita al traffico di droga.
L’attività investigativa, condotta con metodi sia tradizionali che tecnici, ha permesso di documentare l’esistenza di una vera e propria “piazza di spaccio” situata nella zona popolare tra via Recanati, via Morrovalle, via Osimo e via Fabriano, nota come “l’Edicola”. Qui si concentrava la vendita al dettaglio di cocaina e hashish, in una delle ultime piazze di spaccio su strada del quartiere, dato che molte altre realtà criminali operano ormai tramite consegne a domicilio.
Gli inquirenti hanno delineato un’organizzazione gerarchica e ben strutturata, guidata da figure di spicco della criminalità locale. Il gruppo si avvaleva di giovani reclutati sul territorio, utilizzati come pusher e vedette, con compiti specifici: vendere la droga, controllare la zona, segnalare la presenza delle forze dell’ordine e incassare i pagamenti. Alcuni soggetti fungevano da “luogotenenti”, coordinando l’attività sul campo per conto dei vertici dell’organizzazione.
L’operazione di oggi si aggiunge a precedenti arresti avvenuti tra gennaio e marzo 2025, che hanno portato a ulteriori 5 misure cautelari per le stesse ipotesi di reato. Durante l’intera fase investigativa, i Carabinieri hanno eseguito 25 arresti in flagranza di reato e denunciato 13 persone, sequestrando migliaia di dosi di stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato.
L’intervento rappresenta un importante passo avanti nel contrasto al traffico di droga nella periferia romana. Tuttavia, si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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