BARI - Sono state ricostruite le modalità operative utilizzate da una banda criminale nelle rapine ai mezzi pesanti e in vari furti, mettendo in luce uno schema sempre simile nelle operazioni. Un episodio esemplare risale a dicembre 2020, coinvolgendo sette indagati che, utilizzando tre automobili con ruoli specifici – una per l’intervento e due per il supporto – avevano bloccato la strada provinciale Rutigliano-Adelfia su entrambi i lati. Qui hanno rapinato un camion in transito, minacciando l’autista con una pistola e colpendolo al volto con il manico dell’arma, costringendolo a sdraiarsi all'interno della cabina. Solo dopo aver svuotato il TIR del carico di generi alimentari, l’uomo è stato rilasciato a Mola di Bari.
In alcune rapine, la banda ha anche utilizzato auto con lampeggianti blu e palette simili a quelle delle Forze dell’Ordine per bloccare le vittime in strada. Le indagini hanno portato alla luce quattro rapine (di cui tre con sequestro di persona), un tentativo di rapina ai danni di due anziani, quattro furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di banche e uffici postali, episodi di ricettazione di beni rubati, un incendio doloso che ha coinvolto cinque veicoli e un episodio di resistenza a pubblico ufficiale.
L’attività investigativa ha consentito anche di recuperare beni rubati per un valore significativo: 113 climatizzatori sottratti in una rapina a Mola di Bari nell’ottobre 2020, vari generi alimentari e due autocarri, questi ultimi rubati a Noicattaro (BA) nel gennaio 2021.
Le pene comminate oggi vanno da sette mesi a sei anni di reclusione, sanzioni che confermano la pericolosità e l’organizzazione della banda, assicurando alla giustizia gli autori di un’ondata di crimini che aveva suscitato allarme nel territorio.
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